Etichette-bugiardino che possano “equiparare” il vino ai derivati del tabacco, indicandolo come dannoso per la salute?

Stando ai pareri di due rilevanti imprenditori del settore vitivinicolo attivi in Costa d’Amalfi, si tratterebbe di un provvedimento, se assunto dalla Ue, assolutamente negativo innanzitutto perchè non rispondente all’importanza del vino come patrimonio del territorio dal valore inestimabile.

Inoltre, se consumato con moderazione, il vino, secondo due suoi produttori operanti nella nostra zona, non è dannoso per la salute.

Entra nel pieno merito della questione Andrea Ferraioli, direttore generale delle cantine Marisa Cuomo, pietra miliare della viticoltura eroica in Costiera Amalfitana e, più in generale, del Meridione.

Nonostante dall’uva si ricavi l’alcol etilico, non è possibile derubricare il vino a bevanda non salutare – commenta – Questo, infatti, è naturale, deriva dai grappoli d’uva, è espressione di un forte legame con i territori, i loro aspetti naturalistici e quelli paesaggistici, oltre che con la loro storia: in quanto complemento del cibo, se bevuto a piccoli sorsi ed in dosi moderate, come, peraltro affermano numerosi esperti, è facilmente degradabile da parte degli enzimi presenti nel nostro organismo”.

Fiducioso sugli sviluppi futuri della vicenda è, invece, il viticoltore Raffaele Palma, titolare di un’azienda vinicola biologica sita alle porte di Maiori e recentemente divenuta molto apprezzata da parte degli appassionati per le sue produzioni di nicchia.

Le resistenze da parte degli operatori del settore ma, soprattutto, dei governi di Italia, Francia e Spagna sul tema non consentiranno che si possa arrivare ad equiparare, nei fatti, il vino alle sigarette o ai prodotti derivati del tabacco.

Non sono d’accordo, ma non credo che si arriverà grazie alle resistenze di Francia, Italia e Spagna all’applicazione delle etichette choc – commenta PalmaSi tratta dei soliti tentativi che a volte vengono intrapresi, dall’alto, di mettere in difficoltà le imprese locali: ma, siamo fiduciosi nell’intervento che c’è stato da parte del Ministero, ma anche da parte degli altri paesi europei nelle sedi opportune, che certamente non consentiranno mai che si possa arrivare a qualcosa di simile. Ritengo che si asterranno dal proseguire, in quanto gli argomenti a sfavore di questa richiesta sono tantissimi“.

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