Saranno necessarie 77 settimane di lavoro per completare il restauro conservativo con relativa ristrutturazione architettonica del sito di Villa Episcopio a Ravello. Un lungo cronoprogramma, che darà nuova linfa a un sito storico della Costiera. Bene protetto anche dall’Unesco per il suo valore storico – un palazzo del 1100 sede dei vescovi di Ravello – che impreziosisce già cospicuo patrimonio artistico della Città della musica.
Lo scorso 15 maggio si è aperta la procedura di gara per l’affidamento dei lavori. Il 18 aprile la Direzione Generale per le Risorse Strumentali, ha approvato il progetto esecutivo, da affidare mediante una procedura di gara aperta per l’importo complessivo da quadro economico pari a 7 milioni e mezzo di euro.
I lavori, come detto, dureranno 77 settimane. Si partirà dalla realizzazione delle mura esterne. All’interno del sito intonaci, tinteggiature, pavimentazioni. E poi, ancora, il restauro degli infissi.
Questo il dettaglio completo del calendario degli interventi.
Va detto che gli interventi dell’originario progetto, al fine di recuperare l’unità spaziale ed architettonica del complesso, così come si è consolidata nel tempo, hanno previsto innanzitutto la liberazione dell’organismo architettonico dalle superfetazioni e dagli interventi strutturali eseguiti in tempi più recenti che hanno alterato il complesso edilizio ottocentesco.
Pertanto, il progetto originario ha previsto la eliminazione del solaio in calcestruzzo armato che tagliava in due livelli la sala voltata a botte in corrispondenza del prospetto est. La riapertura del vano a sesto acuto, ridotto e diviso in due a seguito della suddetta soppalcatura.
La riapertura della quarta campata del loggiato svelando la volta a botte celata dal tompagno e da un improbabile infisso in ferro; la liberazione dei volumi convessi delle altre due absidi attualmente inglobate nella muratura; la eliminazione della rampa a giorno in calcestruzzo armato che ingombra il prospetto nord collegando la quota di ingresso con i locali del piano inferiore.
E poi, ancora, l’eliminazione dei collegamenti e solai in calcestruzzo armato nel corpo a nord dell’androne e prospiciente il cortile.
Oltre alla liberazione dell’organismo da tutti gli elementi avulsi ed incongrui, il progetto originario ha previsto interventi strutturali mirati a conferire un miglioramento statico al manufatto architettonico.
A tal fine saranno realizzati interventi di risanamento delle strutture voltate sottostanti il cortile di ingresso. Gli ulteriori interventi previsti dal progetto sono rivolti a consentire il nuovo uso dell’edificio, riorganizzando gli spazi interni al fine di dotarlo di tutti gli ambienti necessari alla nuova funzione, nel pieno rispetto della sua unità architettonica.
Partendo dalla quota di ingresso di Via dell’Episcopio, corrispondente al piano nobile, una volta varcato l’ingresso e superati l’androne ed il cortile, attraverso l’atrio, si accederà al salone dell’ala sud, adibito a sala polivalente per lo svolgimento di convegni, saggi e mostre temporanee ed alla successione di stanze ad est, destinate ad uffici. Il volumetto compreso fra queste ed il cortile ospiterà il blocco servizi, accessibile sempre dall’atrio d’ingresso e l’ascensore di collegamento con i livelli inferiori, accessibile direttamente dal cortile.
Il volumetto a nord dell’androne, già completamente svuotato, ospiterà i collegamenti verticali al livello superiore, consistenti in una scala in acciaio ed un ascensore utilizzabile anche da disabili.
Dal corpo dei collegamenti, attraverso la copertura dell’androne, sarà possibile l’accesso alla Sala Eventi, ricavato attraverso la
demolizione di una porzione di falda della copertura già eseguita.
La scala in calcestruzzo armato che collega il cortile con i locali, sarà sostituita da una scala in acciaio ancorata alle pareti del cortile e della villa, che conserverà il vecchio collegamento (necessario ai fini della sicurezza) ed al contempo costituirà una presenza meno ingombrante e tale da non interferire con la massa dell’edificio.
Previsti un ingresso disimpegno, un ufficio con archivio e bagno e gli ambienti voltati che danno sul loggiato ad est saranno utilizzati come sala studio della scuola.
Attraversando un disimpegno voltato a botte (l’antica cisterna in cui erano convogliate le acque meteoriche dal cortile) si arriva nell’atrio della scuola da cui è possibile accedere al blocco bagni ed alle due aule.
Dalla sala lettura, attraverso una scala si raggiunge la zona absidale, soppalcata e destinata ad archivio e da questa alla sala principale della biblioteca con ingresso dal giardino ed illuminata da tre lucernari realizzati nel terrazzo.
Ai piani inferiori del corpo centrale sono ricavati due residence con accessi autonomi, ciascuno articolato su due livelli con una zona notte e bagno al livello superiore ed una zona giorno con ingresso e locale cucina, al livello inferiore.
Tali residence saranno destinati ad ospitare eventuali docenti musicisti invitati a svolgere di lezioni seminariali presso la scuola.
A nord sarà ripristinato un terrazzo e nei volumi sottostanti sarà ricavato il locale tecnico destinato all’alloggiamento degli impianti. Il locale, che ospiterà anche l’ascensore che conduce alla quota di via della Repubblica, sarà ventilato da un “nastro“di brise soleil in legno di castagno.
Il progetto prevede anche la sistemazione delle aree esterne. Sarà recuperato il giardino a sud della villa mediante la ricostruzione delle colonne ottagone sulla base dell’unica superstite, intonacate e ricoperte ciascuna da un capitello in pietra lavica, anch’esso ottagonale, riprofilato a gola con abaco superiore.
Sulle colonne saranno montati pali di castagno a sostegno di rampicanti che formeranno una graticciata nell’angolo sud del giardino.
Sarà realizzato un nuovo giardino sul quale si apriranno gli accessi ai residence ed alla biblioteca. I percorsi pedonali saranno in battuto di tufo e disegneranno quattro aiuole rettangolari.
Un varco pedonale ed un sistema di scale consentiranno di raggiungere da via della Repubblica, i residence e la biblioteca.
Infine, per consentire l’accesso anche ai diversamente abili, sarà realizzato un tunnel, collegato attraverso un ascensore ed un sistema di terrazze raccordate da rampe, al giardino a quota superiore.