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Vietri in Scena, in villa le musiche dell’orchestra filarmonica campana

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Venerdì 21 luglio alle ore 21 la meravigliosa arena della Villa comunale di Vietri sul Mare ospiterà, nell’ambito della rassegna “Vietri in Scena”, per la direzione artistica del Maestro Luigi Avallone, l’Orchestra Filarmonica Campana, diretta dal Maestro Giulio Marazia. Ingresso gratuito.

In programma musiche di Claude Debussy, Clair de Lune – dalla Suite Bergamasque versione orchestrale di André Caplet; Kurt Weill, Sinfonia n.2 per orchestra; Feliz Mendelssohn, Sogno di una notte di mezza estate, suite per orchestra. Il Sogno e la Notte sono evocati in musica con la forma del Notturno, che tende a stimolare nell’ascoltatore l’immaginazione e la riflessione. Ogni campo dell’arte si è da sempre occupato della notte, del cielo stellato, della bellezza ammaliatrice della luna. L’assenza totale della chiara luce solare, il più ordinario dei fenomeni naturali, induce spesso alla riflessione, all’introspezione, talvolta alla melancolia.

Tramite il Notturno il compositore tenta di esprimere in musica le emozioni che prova in questo momento particolare che segna la fine del giorno. Nel notturno è possibile percepire la tranquillità meditativa, la quiete dell’animo di fronte ad un paesaggio che è anch’esso calmo, silenzioso, che induce appunto pensieri profondi o rivolti all’amato. Un paesaggio che cambia perché privo di luce e da noto diventa sconosciuto, estraneo, affascinante ma anche pieno di misteri e pericoli. Il concerto di questa sera vuole mettere in relazione questo caleidoscopio di sensazioni, sfruttando al meglio anche il panorama dell’ambiente circostante suggestivo e senza paragoni. Il primo brano in programma è Clair de Lune di Claude Debussy, dalle sonorità incantate rese attraverso una timbrica che si esprime negli affascinati accordi.

Nella versione orchestrale, realizzata da André Caplet, intimo amico di Debussy che orchestrò anche altre sue composizioni, il brano si arricchisce di nuovi timbri e colori che creano atmosfere ancor più soffuse e sospese rispetto all’originale pianistico. Kurt Weill, prima di dedicarsi totalmente al teatro, aveva curato anche il genere sinfonico, nel quale, però, ci ha lasciato soltanto due lavori. Dopo una giovanile Sinfonia in un unico movimento, Weill ritornò a questo genere soltanto nel 1933, quando, rifugiatosi in Francia, dopo esser stato cacciato via dalla Germania nazista, compose, su commissione la Sinfonia n. 2. A una condotta stilistica coerente e sempre omogenea è improntata la musa di Felix Mendelssohn.

La musica del Sogno di una notte di mezza estate è vera felicità e facilità, tale per cui i vari nodi problematici connessi allo spirito romantico si appianano precocemente. In Felix, si direbbe per innata vocazione, il rapporto dialettico fra classicismo e romanticismo raggiunge rapidamente un saldo sincretismo, privo dei retaggi sturmeriani, che si riscontrano in non pochi personaggi della cultura di allora.

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