Viabilità, sicurezza e presidi. Questi i temi cari all’Associazione per la tutela dei familiari delle vittime della strada in Costiera Amalfitana. Settimana prossima la costituzione degli organi societari. La rappresentanza nasce a seguito dell’ennesima tragedia stradale. L’intervista a Salvatore Gagliano.
La più grande forma di rispetto per chi non c’è più è fare in modo che episodi simili non si ripetano. Per i familiari e le comunità di questo scrigno d’Italia che conta poco più di 11mila anime in tredici comuni. Già, perché proprio la Costiera Amalfitana vanta un poco lusinghiero rapporto con le morti stradali nella tanto iconica e maledetta SS 163 Amalfitana.
L’incontro di giovedì, svolto alla presenza di oltre 200 persone, tra cui Nicola De Rosa, fratello del compianto Massimo e altri familiari delle vittime, è stato coordinato da Adele Cuomo. Presenti i sindaci dei comuni di Praiano Anna Maria Caso, e Positano, Giuseppe Guida. Ne abbiamo parlato qui.
Capitolo viabilità: “Dobbiamo investire risorse per il presidio dei territori. Vogliamo mettere in condizione i comandanti di poter lavorare per garantire la sicurezza in Costiera. La politica faccia la propria parte. È necessario tutelare una bimba che a tre anni non sa perché il padre non non potrà tornare a casa. Non possiamo restare insensibili. L’Amalfitana deve diventare una strada vivibile, civile, a misura di comunità“.
Postilla destinata alla spesa: “Ci batteremo al fianco dei comuni affinché i primi fondi delle tasse di soggiorno siano dirottato, fin dal primo aprile, per l’assunzione degli ausiliari del traffico. Non è possibile che in alcuni comuni ci siano e in altri no. Questi territori devono essere assistiti“.