Riapertura al transito veicolare dei bus superiori a 8 metri sulla Ss 373. È la richiesta del gruppo consiliare di opposizione a Scala, che mira in tempi celeri a conoscere i motivi che continuano a ostacolare il transito dei pullman sulla Statale 373. La missiva inviata alla Regione. Le alternative
Il gruppo consiliare Progetto Scala chiede attenzione sul tema della viabilità. In particolare quanto concerne il traffico dei pullman sulla Statale 373. Il tratto di strada che collega i Comuni di Scala e Ravello con la parte bassa della Costiera Amalfitana è interdetto al transito dei pullman di linea superiori ad 8m.
Alla radice il tragico evento avvenuto l’otto maggio scorso, quando perse la vita il giovane agerolese Nicola Fusco. Da allora, tutti i cittadini, i lavoratori e i turisti di Scala e Ravello, per raggiungere la parte bassa della Costiera devono prendere una delle tre corse che – via Tramonti – arrivano ad Amalfi.
Già in tempi meno recenti, per ovviare alle interruzioni puntuali della viabilità con mezzi pubblici, furono predisposte regolari corse che prevedevano il trasporto dei passeggeri per bypassare i punti di interruzione.
Tale situazione, ad oggi, dopo circa 40 giorni, è rimasta totalmente invariata. “Creando enormi disservizi in primis ai cittadini e poi ai turisti e a tutte le attività turistiche e commerciali“. Ecco il cuore della nota firmata dal capogruppo Antonio Ferrigno e inviata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al delegato alla viabilità della Provincia di Salerno Domenico Ranesi.
“La situazione crea enormi disagi e disservizi sia ai cittadini dei comuni interessati sia ai tanti lavoratori e turisti che in questo periodo hanno continue esigenze di spostamenti“.
“È inammissibile il silenzio che ruota intorno a questa situazione da parte di tutti gli organi competenti, pertanto chiediamo un intervento immediato che miri, ad horas, alla riapertura o alla creazione di una valida alternativa”.
Tra le ipotesi al vaglio, un servizio navetta con mezzi di dimensioni minori.
Al contempo, i consiglieri di minoranza hanno fatto partire una raccolta firme sul noto portale dedicato Change.org che ha già raccolto 42 adesioni.