Marilyn ha gli occhi neri è un film assolutamente da vedere. Si basa, infatti, su una trama molto coinvolgente, che trae spunto da una vicenda reale. Spesso le storie vere popolano il mondo cinematografico, rendendo particolarmente affascinanti alcuni fatti che hanno un fondamento nella realtà.

Marilyn ha gli occhi neri è proprio uno di questi film, che riesce a piacere anche per i suoi personaggi ben strutturati e per la sua ambientazione molto particolare. Ma da quale storia vera trae ispirazione questo film di cui stiamo parlando? Scopriamone di più a questo proposito.

La storia vera a cui si ispira il film Marilyn ha gli occhi neri

Il film Marilyn ha gli occhi neri, alla cui regia troviamo Simone Godano, è ispirato alla storia vera di un giovane di Londra. Questo ragazzo, in un momento di forte ispirazione, riesce ad inventare e a mettere a punto un ristorante che in realtà non esiste. Ma c’è di più, perché non è il solo pensiero geniale che colpisce l’attenzione.

Ti potrebbe interessareMiriam Leone: chi è, età, marito, figli, gravidanza, dove vive e quanto guadagnaMiriam Leone, attrice

Questo ristorante “inesistente”, che il giovane intende far passare come vero, nel giro di poco tempo diventa uno dei più recensiti e apprezzati in tutta la città. Il giovane si chiama Oobah Butler. Riesce perfettamente a sfruttare alcuni punti deboli di sistemi di recensione online, per far volare sulla vetta del successo questo ristorante inventato, che si chiama The Shed at Dulwich. In realtà si trattava soltanto del capannone nel giardino del ragazzo. L’idea gli venne proprio mentre mangiava in quel capannone, perché Butler si è ricordato quando precedentemente operava come recensore falso su Tripadvisor.

Per scrivere le sue recensioni sul ristorante fittizio e portarlo nelle classifiche dei migliori risultati, ha chiesto anche l’aiuto di amici e conoscenti. Alla fine, però, la storia non regge e la verità viene a galla.

Come interpretare la storia del film Marilyn ha gli occhi neri

Il film Marilyn ha gli occhi neri non si pone soltanto come un racconto divertente e, per la sua ispirazione, piuttosto strano. Va interpretato anche come una critica nei confronti della società moderna, che spesso si lascia andare troppo, lasciandosi coinvolgere dalle apparenze e dalla credibilità che si possono scoprire online.

La storia vuole mettere in evidenza come, in una società dominata dalle recensioni sul web e dai social media, l’apparenza facilmente può anche sostituirsi alla realtà dei fatti. Si tratta di un’opera cinematografica che da un lato vuole riflettere sulle vicende personali dei vari protagonisti e, dall’altro, vuole spiegare meglio la natura umana e le maschere che indossiamo nella società contemporanea.