Amalfi. Al via la vendita del Confettificio Pansa: Palazzo Sant’Agostino, proprietario del 79,365% dell’edificio, ha, infatti, proceduto a bandire l’asta pubblica per la vendita di una serie di immobili – venti, per l’esattezza – ubicati sul territorio provinciale – tra i quali rientra anche la storica struttura sita nella parte alta del centro dell’antica repubblica marinara.

Si apre, dunque, una fase esecutiva, che fa seguito alla decisione della Provincia di Salerno di cedere il bene, all’atto dell’adozione del “Piano triennale delle Alienazioni o Valorizzazioni Immobiliari 2024-2026”. Documento, quest’ultimo, in cui erano stati inclusi venti immobili di proprietà di Palazzo Sant’Agostino, cui aveva fatto seguito la conseguente deliberazione del Comune nel consiglio dello scorso 22 Marzo di cedere la propria quota parte, contestualmente all’aggiornamento del piano omologo di Palazzo San Benedetto.

L’intero edificio è in proprietà comune e indivisa tra la Provincia di Salerno, per una quota del 79,365% valutata 1.179.000,00 di euro, e il Comune di Amalfi, per una quota del 20,635% valutata € 306.541,00″.

Tuttavia,  come si evince dal documento, le proposte di acquisto potranno essere presentate anche relativamente alla totalità del bene, fino alle 12 del 16 Luglio, secondo le procedure presentate in misura dettagliata nel bando.

Sarà poi cura della Provincia – si legge nel dispositivo – acquisire la formale delega da parte del Comune, per la cessione della parte di sua competenza, come già informalmente ricevuta con la nota registrata al prot.PSA202400065244 del 5.6.2024 e successivamente confermata per le vie brevi“.

La scelta di Palazzo di Città di cedere la sua quota parte è stata determinata, in primo luogo, dal sottoutilizzo del bene (attualmente il piano inferiore è destinato a deposito comunale) a quasi vent’anni dalla sua acquisizione pro quota da parte del Comune.

La struttura versava, infatti, già in condizioni di degrado, ulteriormente aggravatesi nel corso del tempo: dissesti e cedimenti incrementano i potenziali costi di ristrutturazione – stimati, nel 2005, in circa 3 milioni e mezzo di euro, ed ora notevolmente cresciuti, rendendo molto lunghi i potenziali tempi per il recupero e aumentando il rischio di configurazione di danno erariale.

L’assessore Francesco De Riso, nel corso del suo intervento, ricordò che una pur possibile parziale destinazione residenziale dell’immobile (caldeggiata dalle opposizioni consiliari) – per una quota non superiore al 25% dell’edificio – prevista dal PUC, sarebbe comunque decisamente svantaggiosa per le casse dell’ente. Troppo alti, in altri termini, i costi da sostenere per l’eventuale totale acquisizione, progettazione e realizzazione delle opere di restauro dell’ex Confettificio Pansa.

Una vicenda, quella del Confettificio Pansa, le cui radici affondano già nei primi anni 2000.

L’edificio di quattro livelli, distribuiti su 1.500mq, era stato acquistato, in stato di abbandono, per 1,6 milioni di euro dalla Provincia nel 2005, proprio durante la prima giunta guidata da De Luca.

Data la sua fatiscenza ed i cedimenti verificatisi al suo interno, l’immobile era stato al centro di un progetto redatto nel 2004 dall’Università di Salerno che puntava al recupero di dieci strutture degradate, con l’obiettivo di realizzare un centro di formazione e ricerca sull’audiovisivo con Rai, Provincia, Regione ed i comuni di Amalfi e Valmontone.

Il Comune aveva destinato circa 330mila euro all’acquisto del bene. Palazzo Sant’Agostino ne rilevò il 79,3%, il restante 20,37% fu acquisito da Palazzo di Città.

L’idea progettuale non ebbe il seguito sperato e, dopo una lunga fase di stallo, l’allora presidente della Provincia Michele Strianese, nel 2018, inserì nuovamente l’ex confettificio nel piano d’alienazione degli immobili di proprietà della Provincia, stavolta ad un prezzo minimo di 720mila euro.

L’imprenditore, dopo aver versato la cauzione, nel novembre 2018, all’atto dell’acquisto, non saldò la parte rimanente facendo sfumare l’acquisto dell’immobile che passò nuovamente nelle mani di Palazzo Sant’Agostino.

L’epilogo della vicenda arrivò dopo tre anni di proroghe senza saldo, culminati in una battaglia a colpi di carte bollate.

Lo scorso 27 giugno 2022 la Provincia di Salerno aveva deciso d’incamerare la cauzione per il mancato saldo delle somme dovute dall’imprenditore aggiudicatario dell’asta pubblica. Contestualmente, quest’ultimo si era rivolto ai giudici del Tar, reclamando l’annullamento della misura, ottenendo che venisse sospesa con un decreto cautelare monocratico a firma del giudice Leonardo Pasanisi, presidente della prima sezione salernitana del Tribunale amministrativo. Il 3 Agosto, la sentenza a lui sfavorevole.

Poco più di un anno dopo, a metà ottobre del 2023, l’inserimento del bene nel Piano delle Alienazioni di Palazzo Sant’Agostino. Quindi, la scelta conseguente del Comune dell’Antica Repubblica Marinara.