L’estate non è sempre facile da affrontare, soprattutto a causa delle temperature molto elevate che caratterizzano questo periodo dell’anno. Con il caldo, infatti, finiamo con il sentirci molto stressati, sia per quanto riguarda la stanchezza fisica che relativamente a ciò che la nostra mente può provare.

È complicato svolgere i lavori che dobbiamo compiere e raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Le funzioni cognitive, insomma, potrebbero essere condizionate proprio dalle elevate temperature della stagione estiva. Ma non si tratta soltanto di supposizioni o di ipotesi, visto che anche la scienza ha confermato alcune conseguenze che il caldo potrebbe avere sul nostro organismo, sia dal punto di vista fisico che mentale. Scopriamone di più.

Lo studio su temperature e funzioni cognitive

Una ricerca portata avanti qualche anno fa da uno studioso dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health ha messo in evidenza alcune risposte interessanti a delle domande che riguardano proprio il rapporto tra le alte temperature e la salute del nostro corpo.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PLOS Medicine. L’analisi è stata svolta coinvolgendo 44 studenti che frequentavano l’università, i quali sono stati suddivisi in due gruppi.

24 dei volontari avevano il permesso di riposare in una stanza con l’aria condizionata, cosa che non era permessa agli altri 20 partecipanti che sono stati coinvolti nella ricerca.

Lo studio, che ha avuto una durata di 12 giorni, è stato portato avanti tenendo conto del fatto che in cinque giorni si sono registrate temperature nella media, in altri cinque giorni c’è stato un caldo molto alto e negli ultimi due giorni si sono avute ancora delle temperature nella media.

Cosa è stato scoperto nel corso della ricerca

Gli studenti che hanno partecipato allo studio hanno dovuto rispondere a delle domande ben precise, dei veri e propri test che dovevano essere svolti nello smartphone, e i risultati ottenuti sono stati veramente incredibili.

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Chi aveva dormito con l’aria condizionata aveva ottenuto dei risultati migliori rispetto agli altri volontari. Gli studiosi hanno controllato molti dettagli, anche in relazione al tempo impiegato per dare le varie risposte ai test.

In alcuni casi è stato notato che la quantità di tempo che era stata necessaria per rispondere alle domande era anche superiore del 13,4% in coloro che non avevano potuto beneficiare dell’aria fresca durante il riposo.

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Dei risultati molto evidenti, quindi, che dimostrano come ci siano delle conseguenze davvero di notevole rilevanza. Insomma, se abbiamo difficoltà a concentrarci al lavoro o nello studio durante l’estate, il motivo potrebbe essere rappresentato proprio dal grande caldo.