In Italia sono stati superate le 42 milioni di vaccinazioni e si parte con le somministrazione delle dosi aggiuntive per over 80, sanitari e Rsa.
La terza dose è prevista per alcune categorie di soggetti, delineati nella nuova circolare diffusa dal Ministero della Salute. Quest’ultima, intitolata “Avvio della somministrazione di dosi booster nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-covid”, chiarisce quali sono le persone che ben presto dovranno sottoporsi al terzo richiamo.
La precedenza per la terza dose di vaccino spetta agli over 80, al personale e agli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistite. Subito dopo sarà possibile somministrare la terza dose al personale sanitario, in servizio presso strutture sanitarie, socio sanitarie e socio-assistenziali, farmacie e parafarmacie, studi professionali, a partire dai 60 anni o che siano affetti da patologie tali da renderli più vulnerabili.
Ancora, in linea con quanto evidenziato dal Comitato Tecnico Scientifico, la terza somministrazione potrà includere anche soggetti con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti, previo parere delle agenzie regolatorie. Al momento per il resto della popolazione non è prevista la terza dose.
A tal proposito il Ministero della Salute chiarisce: “La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà decisa sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”.
Indipendentemente dal farmaco utilizzato per il ciclo primario, per il terzo richiamo sarà utilizzato uno qualsiasi dei due vaccini autorizzati in Italia e attualmente più in uso: Pfizer e Moderna.
La terza dose, infine, dovrà essere somministrata dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.