Un dolce salato a base di mela annurca caramellata impreziosita con Colatura di Alici di Cetara vince il contest dedicato al prezioso intingolo fregiato nell’ottobre 2020 col marchio Dop.
L’evento si è svolto ieri a Baronissi in occasione dell’inaugurazione di Amalpheat, la Scuola del Gusto e del Sapere, una struttura ideata dall’imprenditrice salernitana Lucia Di Mauro per offrire un ventaglio di esperienze che spaziano dall’informazione del territorio e delle eccellenze enogastronomiche alla formazione vera e propria. Tutto questo sotto forma di corsi di cucina anche per turisti.
Dopo il taglio del nastro della neonata struttura, a cui hanno partecipato i sindaci di Baronissi, Cetara e Pellezzano, Amalpheat – anche nel nome si tengono insieme territorio, ricerca, innovazione e cibo – ha acceso i fornelli dando il via così al primo contest dal titolo “Combinare la qualità”, una simpatica gara ai fornelli per operatori della comunicazione.
Nato su iniziativa congiunta delle associazioni” Amici delle Alici” e “Associazione per la valorizzazione della colatura di alici di Cetara” che istituiscono il Premio gastronomico “Colatura di alici di Cetara Dop”, il contest gastronomico ha visto la partecipazione dei giornalisti Mario Amodio, Claudia Bonasi e Ersilia Giglio e dei food blogger Francesca Pace, Michele Esse, Salvatore Annunziata e Alfonso Del Forno.
E proprio quest’ultimo, con “L’oracolo di Trilullo” (una mela annurca caramellata impreziosita arditamente con Colatura di Alici di Cetara) ha vinto l’evento inaugurale promosso in occasione del taglio del nastro della neonata struttura, a metà tra i territori di Pellezzano e Baronissi, che, equipaggiata com’è, si propone come una accademia/scuola di formazione, organizzata a tutti i livelli, dedicata prevalentemente ai corsi di cucina, di salutistica e dietetica, di lavorazione e preparazione dei prodotti locali e di sicurezza alimentare.
Al secondo e terzo posto si sono piazzati Salvatore Annunziata e Francesca Pace che avevano proposto, rispettivamente due ricette a testa. Ai tre concorrenti sono state attribuite altrettante opere della tradizione ceramica vietrese di diversa ispirazione.
Ad Alfonso Del Forno, vincitore del contest, è andati un piatto ceramico dal disegno astratto dell’artista Franco Raimondi, per sottolineare la fantasia e la creatività dell’uso della colatura di alici di Cetara Dop nel piatto dolce creato per l’occasione, mentre a Salvatore Annunziata è stato consegnata un’opera di Lucio Liguori, ispirata alle alici, per evidenziare il coerente utilizzo di molti prodotti del territorio campano.
Infine Francesca Pace è stata premiata con un piatto realizzato dalla ceramica Daedalus, in coerenza con la linearità della combinazione degli ingredienti della portata sottoposta alla valutazione della giuria presieduta da Secondo Squizzato e composta dagli chef Franco Tammaro del ristorante San Pietro di Cetara, Giuseppe Daddio della scuola ‘Dolce e Salato’ di Maddaloni, dal prof. Vincenzo Peretti, dagli esperti di gastronomia Antonella Petitti, Sergio Galzigna e dall’esperto in pesca e acquacoltura Alberico Simioli.
Nel corso dell’evento che ha tenuto a battesimo la neonata struttura ideata da Lucia Di Mauro e in cui sarà possibile realizzare eventi aziendali, promozioni, team building e degustazioni, tutti i concorrenti hanno potuto dimostrare la loro abilità nel valorizzare i principali prodotti Dop ed Igp della Campania.
Infatti tra le eccellenze, oltre alla Colatura di Cetara Dop, figuravano la pasta di Gragnano Igp, l’Olio extra vergine di oliva delle Colline Salernitane Dop, il provolone del Monaco Dop, la mozzarella di bufala Campana Dop, la mela annurca Campana Igp, la rucola della piana del Sele Igp, il cipollotto nocerino Dop, i pomodorini del piennolo del Vesuvio Dop, la nocciola di Giffoni Igp, il pomodoro San Marzano Dop, il Limone Costa d’Amalfi Igp e il Limone di Sorrento Igp.
Con il taglio del nastro e la simpatica gara di cucina svolta in un clima di festa, parte l’avventura di Amalpheat che punta sulla formazione esperienziale: imparare attraverso l’esperienza.
“Questo percorso trasforma lo studio in un percorso che va oltre l’aula e si sforza di coinvolgere le persone nel processo di apprendere una conoscenza dell’esperienza di vita delle attività di una città o di un Paese – ha spiegato Lucia Di Mauro – Le iniziative avranno a tema, corsi, laboratori, visite e degustazioni di tutto il tessuto produttivo locale: dai produttori ittici ai caseifici: dai salumifici ai pastai, alle aziende agrozootecniche. E poi birrifici artigianali, ristorazione e preparazione di piatti tipici locali. Senza tralasciare altre eccellenze della manualità in Costiera come l’arte della carta a mano e l’artigianato della della ceramica”.