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Nel giorno della Giornata della Memoria, la Rai propone una nuova fiction Per un nuovo domani ispirata a fatti realmente accaduti. Ma chi era Israel Meyer?
La serie riporta alla luce una pagina dimenticata della storia italiana: il tragico internamento coatto degli ebrei a Castelnuovo di Garfagnana tra il 1941 e il 1943.
Nel cuore di questo racconto toccante e avvincente, emerge la figura di Israel Meyer, un uomo la cui storia personale riflette il coraggio e la resilienza di coloro che hanno vissuto quel periodo oscuro.
Israel Meyer, interpretato da Neri Marcorè nel film, rappresenta uno dei più di settanta ebrei trasferiti in isolamento forzato a Castelnuovo di Garfagnana. La sua storia, seppur inizialmente dimenticata, è stata ricomposta grazie agli sforzi di ricerca storica e alla testimonianza di coloro che hanno vissuto quegli orrori.
Nato il 6 novembre 1901 nell’attuale Ucraina, Israel Meyer arrivò in Italia alla fine del 1932 insieme alla moglie Paula Langnas. La coppia si stabilì a Pisa, dove entrambi si laurearono in Medicina. Tuttavia, le loro vite subirono una brusca interruzione a causa delle leggi razziali che portarono all’internamento nei campi per ebrei stranieri.
Durante il periodo dell’internamento, Meyer si distinse per il suo impegno e la sua resilienza. A Castelnuovo di Garfagnana, divenne un punto di riferimento per la comunità degli internati, oltre che un corrispondente per la DELASEM, un’organizzazione che forniva assistenza agli ebrei perseguitati. Fondò una sinagoga improvvisata che fungeva anche da scuola per i bambini internati.
La tranquillità relativa di Castelnuovo venne interrotta dall’occupazione tedesca dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Le forze naziste smantellarono il campo e trasferirono gli internati prima a Bagni di Lucca, poi a Firenze e Milano, per infine deportarli ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Tra gli internati di Castelnuovo, solo due fecero ritorno vivi: Leo Verderber e Lotte Wallach.
Israel Meyer e la sua famiglia, tuttavia, riuscirono a sfuggire a un destino simile grazie all’aiuto della DELASEM e di una famiglia coraggiosa. Nascosti per oltre un anno, riuscirono infine a superare la linea gotica e raggiungere l’Italia libera nel dicembre del 1944.
La storia di Israel Meyer, come tante altre storie di sopravvivenza e resilienza durante l’Olocausto, è un monito contro l’oblio e un tributo alla forza dello spirito umano. Attraverso Per un nuovo doman” e altre opere che riscoprono queste vicende storiche, ci viene ricordato l’importanza di preservare la memoria collettiva e di imparare dagli errori del passato per costruire un futuro migliore.
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