La progettazione definitiva della Galleria Maiori-Minori dovrà essere supportata di studi di compatibilità tecnici e geologici, ai sensi degli articoli 50 e 51 delle Norme del Piano di Attuazione del Piano Stralcio dell’Assetto Idrogeologico: è quanto indicato, lo scorso 5 Dicembre, dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale in risposta ad Ulderico Leone, uno dei tre cittadini minoresi firmatari, nello scorso novembre (tra gli altri, Giovanni e Mario D’Auria), di una missiva di segnalazione a Italia Nostra, Soprintendenza, ed Autorità di Bacino della presenza di grotte carsiche poco esplorate nell’area sottostante il costone roccioso potenzialmente interessato dai lavori di costruzione della galleria.
Leone ha ribadito, in una nota, la sua preoccupazione per gli sviluppi della vicenda, che, a partire da ieri, sta nuovamente infiammando il dibattito pubblico nell’Antica Rheginna Minor. Timori, questi ultimi, dei quali era stata informata anche la Procura della Repubblica, invitata ad indagare sui potenziali rischi derivanti da eventuali lavori sul costone di roccia.
Attraverso i suddetti Studi di “compatibilità idraulica” e “compatibilità geologica” dovrà essere dimostrato – secondo quanto si legge nel documento dell’autorità di Bacino del 5 dicembre scorso – che l ‘intervento sia “compatibile con quanto previsto dal Piano Stralcio sopra richiamato e dalle norme di attuazione“; “che le realizzazioni garantiscono, secondo le caratteristiche e le necessità relative a ciascuna fattispecie, l’incolumità delle persone, la sicurezza delle strutture, delle infrastrutture, del patrimonio ambientale e culturale“.
L’Autorità ha specificato, poi, che nessuna richiesta di parere sarebbe giunta in merito alla Galleria stessa. Non un no a prescindere, dunque, da parte dell’ente, ma un’apertura subordinata a studi scientifici che possano smentire potenziali rischi derivanti dalla sua realizzazione.
Costruzione, ampliamento e ristrutturazione di infrastrutture sono possibili secondo l’articolo 49 dello stesso dettato normativo, nell’articolo 49 delle Norme del Piano, anche in aree a rischio frana elevato o molto elevato, a condizione che si adottino “soluzioni tecnico-costruttive e gestionali mirate a mitigare le condizioni di pericolosità, oltre a soluzioni tecniche atte a ridurre la vulnerabilità delle strutture“.
Il Piano vigente attualmente a Minori, nello specifico, è quello redatto dall’ex Autorità di bacino Campania Sud ed Interregionale per il bacino idrografico del Fiume Sele.
“La Procura della Repubblica, dopo l’esposto prodotto da me e i fratelli D’Auria, ha aperto un’inchiesta, pertanto, ha più volte fatto richiesta sia al Comune di Minori, sia all’Ente progettista dell’opera, l’ Anas, lo studio di compatibilità idraulica e compatibilità geologica, richiesta a tutt’oggi inevasa – ha commentato Leone all’indomani della pubblicazione da parte di Anas della nota con cui ha comunicato l’avvio delle indagini geognostiche e le conseguenti chiusure notturne sulla Strada Statale 163 – Evidenzio che tali studi sono fondamentali e indispensabili per l’attuazione del progetto, perché devono dimostrare, che l’intervento è compatibile con quanto previsto dal Piano Stralcio e che la sua realizzazione garantisca, secondo le caratteristiche e le necessità relative a ciascuna fattispecie, l’incolumità delle persone, la sicurezza delle strutture, delle infrastrutture, del patrimonio ambientale e culturale, ma ribadisco che non sono stati consegnati”.
“A questo punto, parafrasando un noto giornalista, dovremmo dire che non una, ma molte domande sorgono spontanee – ha proseguito il cittadino minorese – Ma è stato effettuato uno studio di fattibilità serio e circostanziato, propedeutico al progetto? E i piani di compatibilità geologica ed idraulica rispondono ai requisiti richiesti di cui al documento allegato, inviatomi dall’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale? E quali elementi concreti e studi fattivi hanno presentato a tale Autorità, durante il tavolo richiesto dall’ANAS e svoltosi il 06/10/2023, visto che solo in questi giorni, con gravi disagi per i cittadini e i lavoratori pendolari, si stanno svolgendo indagini geognostiche? Stanno ispezionando e studiando le grotte carsiche segnalate nel nostro esposto-testimonianza inviato alla Procura e a tutte le altre autorità coinvolte? Sono preminenti, sopra ogni altra cosa, la sicurezza e l’incolumità delle persone, la salvaguardia e del nostro territorio e del nostro patrimonio ambientale e culturale?“.
Interrogativi, quelli di Leone, che sono comuni ad una considerevole parte della popolazione di Minori e Maiori: il Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana non ha mai nascosto la sua posizione contraria alla realizzazione della galleria, così come le forze di opposizione nel centro costiero. Anche il gruppo “Le Formichelle” guidato da Maria Citro, candidata sindaco in vista della prossima, ha espresso, nella giornata di ieri, le sue perplessità specie in termini di rapporto costi-benefici. La Galleria è, tuttavia, ritenuta un’opera strategica da Palazzo di Città, anche viste le opere ad essa collegate, come la realizzazione di un’anfiteatro e la pedonalizzazione dell’attuale percorso della 163 nell’area della Torricella. Proprio al di sopra delle grotte carsiche di cui era stata segnalata la presenza nella lettera di Leone all’Autorità di Bacino.