I fatti di questi giorni non sono conseguenza di una speculazione, ma solo delle omissioni dell’amministrazione comunale o di altri enti. Un territorio abbandonato e privo di cura, un cantiere a cielo aperto senza controlli di sicurezza né pulizia da anni“.

Il Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana interviene in seguito alle dichiarazioni del primo cittadino di Maiori Antonio Capone che, nei giorni scorsi, aveva espresso la sua posizione in merito alla vicenda del sequestro e della successiva interdizione di un tratto di litorale sito in zona Porto e di una porzione di spiaggia libera adiacente, su cui si sono svolte, successivamente, verifiche da parte degli enti competenti. I dettagli.

Come gruppo civico, che si interessa dell’habitat e del paesaggio, sentiamo il dovere di esprimere la nostra opinione su alcune evidenze che emergono da questa kafkiana vicenda – si legge ancora – Il sindaco posta le sue considerazioni sulla pagina del gruppo “Con Tonino Capone”. Parla praticamente di aria fritta; poi incolpa fantomatici nemici di Maiori di azioni che, se messe una appresso all’altra, non fanno altro che tornargli contro come un boomerang“.

Se la memoria non ci inganna, l’area sotto sequestro è stata utilizzata negli anni passati per attività ludiche e una parte, di fatto, come spiaggia libera – continua la nota – Inoltre, giusto per spaziare oltre il porto, il fiume, per il secondo anno consecutivo, non viene incanalato nella condotta sottomarina; l’impianto, dedicato a impedire che la foce del Reginna sia inquinata durante il periodo estivo, ha funzionato per quarant’anni e più. Questa amministrazione sembra ne abbia deciso la definitiva dismissione. Per avere una foce ben inquinata? A quale fine?“.

Attenzione è riservata, oltre che all’interdizione dell’area ed alle sue conseguenze (“sottratta alla cura della salute pubblica in quanto è stato spostato l’atterraggio degli elicotteri per il soccorso dal porto al campo sportivo nel Demanio”), anche al problema della condotta di depurazione a Costa d’Angolo e sulla sua manutenzione: “Le analisi di questi anni dimostrano che l’impianto di depurazione di Maiori è perfettamente funzionante, tant’è che perfino la recente rottura della condotta, per caratteristiche e localizzazione, non ne pregiudica il buon funzionamento e la salubrità delle acque di balneazione. Ma è legittimo iniziare a dubitare che, poiché anche l’incuria e mancanza di manutenzione hanno dei limiti, questa situazione possa essere finalizzata a giustificare la realizzazione del depuratore consortile“.

Ma il Comitato si è soffermato anche sull’attività di dragaggio del porto:  “è regolamentato da una serie di normative che mirano a garantire la protezione ambientale e la sicurezza delle operazioni. La Regione Campania, come altre regioni, ha inoltre integrato le relative norme nazionali ed europee; ciò si evidenzia attraverso una serie di leggi regionali e regolamenti che disciplinano tali attività”.

Queste normative e linee guida – continuano i membri dell’organizzazione ambientalistasono volte a garantire che le operazioni di dragaggio siano condotte in modo sicuro ed ecologicamente sostenibile, minimizzando l’impatto ambientale e promuovendo il riutilizzo e il corretto smaltimento dei sedimenti dragati. Esse in generale obbligano gli enti a implementare determinati processi e attività“.

Le operazioni di dragaggio devono rispettare normative ambientali, ottenendo le necessarie autorizzazioni come ad esempio la Valutazione di Impatto Ambientale – continuano, ancora, i rappresentanti del ComitatoÈ fondamentale condurre studi sui sedimenti per valutarne la composizione e il livello di eventuali contaminazioni. Durante le operazioni, bisogna monitorare l’impatto ambientale per proteggere gli ecosistemi locali. I sedimenti dragati devono essere trattati e POI eventualmente riutilizzati, se possibile, per scopi come il ripascimento delle spiagge. È essenziale informare e coinvolgere le comunità locali nelle decisioni, garantendo trasparenza. La collaborazione con autorità regionali, nazionali ed enti di ricerca dovrebbe aiutare ad adottare le migliori pratiche. Infine, bisogna assicurare che le operazioni di dragaggio rispettino le normative di sicurezza sul lavoro e protezione della salute pubblica“.

Il tutto non prima di un focus sulle modalità di svolgimento dell’intervento: “Ci siamo dilungati su questi aspetti tecnici per evidenziare quanto queste attività siano cruciali per assicurare che le operazioni di dragaggio possano e debbano essere eseguite in modo sostenibile, riducendo al minimo l’impatto ambientale e promuovendo la sicurezza e il benessere delle comunità locali.Noi, ovviamente non sappiamo, e non tocca a noi saperlo, nel caso specifico quali delle attività citate fossero necessarie; e se quelle necessarie siano state previste ed attuate, e CHI le abbia eventualmente autorizzate. Siamo però certi che i tempi per effettuare le attività di programmazione ed esecuzione, qualunque siano, non sono tali da giustificarne la concentrazione in una giornata a stagione turistica già in corso“.

Siamo anche certi che, se c’è stato un errore, il sindaco e la giunta possono prendersela solo con loro stessi e non di certo possono indicare come “nemici di Maiori” – concludono i rappresentanti di Tuteliamo la Costiera Amalfitana – Abbiamo letto ultimamente che l’operazione è stata effettuata a ‘cura’ della Regione Campania..con tali premesse tremiamo per i prossimi lavori del tunnel e del depuratore“.