“Che ben vengano politiche di gestione del turismo, ma il controllo non può limitarsi solo al turismo extra-alberghiero“. Questo il monito del presidente del Distretto Turistico Costa d’Amalfi Andrea Ferraioli all’agenzia di stampa AGI.
I fenomeni di overtourism e, in generale, di sovraffollamento della Costiera Amalfitana, purtroppo, stanno diventando sempre più impattanti su tutto il territorio: proprio per questo motivo serve, a detta del presidente del Distretto, una maggiore regolamentazione dei flussi.
Questa “deve interessare tutto il tessuto produttivo dell’intera sosta d’Amalfi“.
“Non solo i posti letto, ma anche i trasporti, la ristorazione, il ciclo di raccolta dei rifiuti, le presenze giornaliere di quanto non soggiornano che al momento hanno raggiunto numeri ingestibili che premono scardinando la logistica del territorio – ha proseguito, ancora, Ferraioli – Tutti i servizi destinati al turismo vanno regolamentati e gestiti in un’ottica che sia quella della Costiera amalfitana intera come destinazione turistica”.
Quest’idea di regolamentazione è tanto più importante tenendo conto del fatto che, in più, la Costiera Amalfitana interloquisce attivamente con la confinante Penisola Sorrentina, con la quale condivide numerosi flussi di visitatori.
Numerosi sono i campanelli d’allarme individuati dal presidente del Distretto: tra questi, si evidenziano lo spopolamento, legato al consumo dei vani abitativi da parte del settore extra-alberghiero, le presenze che, in termini numerici, risultano comunque eccessive in un ristretto arco temporale, la difficoltà generale in cui sono le imprese alla ricerca di personale.
Ferraioli prende ad esempio i flussi migratori della popolazione locale: questi sono legati alla scarsità di abitazioni a uso residenziale.
“Nei primi anni 2000 – ha precisato Ferraioli nel tracciarne un quadro – Questi erano interni alla Costiera con spostamenti verso le città collinari: oggi vanno verso l’esterno perchè anche in collina gli spazi sono finiti. La destinazione storicamente non e’ mai stata gestita e per questo siamo a questo punto“.
La soluzione del problema, per il numero uno del Distretto Turistico, può essere data “dalla possibilità costruttiva” di unione in una DMO (Destination Management Organization) dell’intera Costiera Amalfitana, che possa – ha concluso – “ritagliare il pubblico, disegnare i consumi, costruendo esperienze di visita sostenibili per tutti, a partire dal territorio“.
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