Un viaggio tra sapori e saperi che si perde in secoli di storia. A Tramonti, polmone verde della Costiera Amalfitana, si parla la lingua della vita. Un’alternativa a quella Costiera del mordi e fuggi che in questi anni ha caratterizzato gli avventori che hanno fatto tappa sulla Divina: ecco lo slow tourism. Il racconto sul portale TgCom24.

Paesaggi, prodotti e racconti. A Tramonti le tre cose viaggiano di pari passo. Una fitta rete di sentieri attraversa il territorio del borgo, toccando le tredici frazioni che lo compongono e guidando il visitatore tra angoli antropizzati ed altri, invece, in cui la natura è ancora pressoché incontaminata.

Ogni sentiero è anche un percorso. C’è il wine tour, ad esempio, che permette di visitare vigneti che, ospitando alcune delle viti più vecchie del mondo – come il Tintore -, veri e propri musei a cielo aperto. Qui nascono i Vini Eroici della Costa d’Amalfi, con una produzione piccola nei volumi, ma grande nello spirito.

Durante le escursioni è facile incappare in uno dei tanti forni rurali che popolano il territorio tramontano. Non sono solo il ricordo di un passato lontano, ma anche di un presente in continuo fermento. Ancora oggi, come da tradizione, vengono utilizzati per la cottura del pane e della pizza De.Co., accomunati da un impasto a base di grani antichi. Tramonti vanta una delle tradizioni più longeve del mondo: è la patria dei pizzaioli che, in rapporto alla popolazione, vede un numero altissimi di maestri dell’arte.

La pizza viene arricchita dal meglio della produzione locale, con il fior di latte dei Monti Lattari e il pomodoro Re Fiascone a farla da padrone.

Qui è lontana la frenesia della vita in città e le sue contraddizioni. Per spostarsi si può ricorrere ad un servizio di mobilità in sharing che garantisce a tutti l’accesso alle e-bikes e monopattini elettrici di nuova generazione.

È un turismo lento quello che scandisce ore e minuti in questo antico borgo della Costiera. Che ne tutela origini e vita.