Un referendum per fermare il tunnel Maiori-Minori. È l’idea che starebbe mettendo in piedi la rappresentanza d’opposizione al progetto. Ne ha parlato il consigliere Fulvio Mormile. E dalla Regione filtra un clamoroso dietrofront: De Luca starebbe pensando di investire diversamente i fondi.

Tutela paesaggistica, viabilità, fondi e referendum. La comunità di Minori s’interroga sulla variante della statale Amalfitana 163, utile a fluidificare il traffico in Costiera Amalfitana. Ma è davvero così nei fatti? Stando al rapporto Anas, da Vietri a Positano – afferma Fulvio Mormile – “Il tempo di percorrenza medio per tratta si ridurrebbe di appena 38 secondi“. Un risparmio medio, insomma, risicato.

Un semaforo da poche migliaia di euro può funzionare decisamente meglio di un tunnel scavato nella roccia da 22 milioni di euro“. Il gruppo No al tunnel Minori Maiori, sorto su impulso del consigliere Mormile, starebbe studiando le mosse per un referendum di tipo propositivo. Per far comprendere all’attuale Amministrazione le volontà reali della comunità.

Credo il più adeguato sia il quesito che prevede la formula abrogativa. In tal caso si potrebbe chiedere l‘abrogazione della delibera di consiglio di variante al Put. Ma c’è da precisare che, statuto alla mano, sono consentiti referendum abrogativi e propositivi, in materie di esclusiva competenza comunale, promossi dal 15% (quindici per cento) del corpo elettorale o dal Consiglio comunale, 450 firme di cittadini minoresi“.

Il comitato promotore potrebbe richiedere, prima della presentazione dell’istanza definitiva, un parere preliminare al Comitato dei Garanti circa l’ammissibilità del quesito con una quota minima da definire da parte del comune.
Ai seggi, numeri alla mano, dovrebbero presentarsi 1.400 persone per raggiungere il quorum. L’esito sarebbe vincolante per le decisioni dell’amministrazione e del Consiglio comunale che sarebbe tenuto a deliberare in modo conforme.
Intanto, anche il Presidente De Luca starebbe tornando sui propri passi. Proprio ieri da Palazzo Santa Lucia discuteva dell’aumento di spesa dai 18 ai 22 milioni a causa del rincaro dei prezzi dei materiali edili. Quei fondi, parte dei quasi 100 destinati alla viabilità Costiera, potrebbero essere spesi per altre opere pubbliche che riducano in maniera drastica il traffico veicolare.