Un recente studio ha messo in evidenza una correlazione importante che dovrebbe farci riflettere. Gli esperti hanno condotto una ricerca sui moscerini della frutta, analizzando in particolare quali sono gli effetti di un’elevata esposizione agli schermi, come quelli di computer e smartphone.

Il risultato della ricerca è stato sorprendente, perché si è visto che un’eccessiva esposizione alla luce prodotta da questi strumenti tecnologici potrebbe diminuire i valori relativi all’aspettativa di vita.

Guardare gli schermi a lungo potrebbe fare male

La ricerca è stata condotta dal Buck Institute for Research on Aging e ha permesso di scoprire una correlazione molto evidente tra l’esposizione agli schermi e la durata della vita. La scelta dei moscerini della frutta è stata effettuata a causa del fatto che questi hanno dei processi biologici che somigliano molto a quelli degli esseri umani.

In pratica gli scienziati hanno scoperto che chi passa molto tempo davanti al computer o allo schermo dello smartphone potrebbe avere il rischio di un’aspettativa di vita più bassa.

La scoperta è davvero sorprendente, perché è stato osservato che gli occhi avrebbero un ruolo determinante nel regolare in modo diretto la durata della vita. Questo accade a causa dei cambiamenti che avvengono nei ritmi circadiani, quello che può essere definito come un vero e proprio orologio che agisce direttamente sulle funzioni dell’organismo nel corso della giornata.

Perché tutto questo è un problema per la salute

Tutto si basa su un equilibrio davvero delicato, perché sono proprio i ritmi circadiani ad adattarsi alle varie condizioni di illuminazione e alla temperatura nel corso del giorno. È da dire anche che questi processi possono essere messi in crisi da alcune situazioni particolari, tra le quali c’è proprio l’esposizione alla televisione o alla luce nel corso delle ore notturne.

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Le conseguenze sarebbero negative per il nostro stato di benessere, specialmente se appunto trascorriamo molto tempo a fissare gli schermi di smartphone e computer nelle ore della notte.

Si tratta, secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, di una condizione che creerebbe un vero e proprio disturbo nei ritmi circadiani. Si ha di conseguenza un’alterazione della funzione degli occhi e ci potrebbero essere dei danni non solo in grado di interessare la visione, ma anche di danneggiare altre parti del corpo, come il cervello.

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Il professor Pankaj Kapahi, autore dello studio, ha spiegato a questo proposito che spesso non facciamo caso al fatto che gli occhi devono essere protetti per agire con una protezione dell’organismo intero. Proprio i danni agli occhi, infatti, potrebbero determinare altri danni in ulteriori organi o tessuti del corpo.