E’ polemica, a Vietri, tra l’amministrazione comunale ed il Comitato Civico Dragonea. Lo riporta il quotidiano “Il Mattino”.
Pomo della discordia, una comunicazione da parte del Comune alle famiglie morose, i cui figli usufruiscono del servizio di trasporto pubblico scolastico, fatta circolare nelle frazioni di Dragonea e Molina, in cui le scuole risultano ancora chiuse per ristrutturazione.
Nell’avviso, firmato congiuntamente dal primo cittadino Giovanni De Simone, dall’assessore alle Politiche Sociali Vincenzo Alfano, dal consigliere con delega allo Sport Annalaura Raimondi, si invitano i cittadini a regolarizzare i pagamenti dovuti per il trasporto scolastico non dovuti entro il 31 ottobre, pena l’esclusione dalla fruizione del servizio.
Una mossa, quest’ultima, necessaria in una logica di mercato nella quale sono inevitabilmente coinvolti anche i servizi pubblici, ma che non è stata gradita dal Comitato Civico Dragonea che ha lanciato un duro attacco all’amministrazione comunale.
“Cari amici siamo succubi di un’amministrazione cieca e sorda ai bisogni essenziali della nostra gente – hanno affermato in una nota i membri del comitato – Non bastavano i sacrifici che tanti bambini e famiglie stanno sopportando per la scuola chiusa da tre anni a Dragonea, ora con questi avvisi che stanno circolando anche per Molina (anche lì le scuole sono chiuse per lavori) al danno si aggiunge anche la mortificazione per le tante famiglie già in gravi difficoltà economiche e non solo si vedono costrette a pagare per mandare i propri bambini a scuola“.
Per i membri del comitato si tratta di “un vero dazio per un diritto“.
“Eravamo dell’idea che al peggio non c’è mai fine ed é proprio così. Siamo in un paese allo sfascio morale ed etico – ha proseguito l’invettiva – Quanti hanno firmato questi volantini hanno in mente cosa succede veramente alla nostra gente? Quali sono i disagi e le difficoltà che incombono su questi figli? Siamo davvero in cattive acque, vorremmo tanto capire quali sono le priorità di questa amministrazione. Si finanziano eventi spendendo soldi a sbafo e per delle navette si cerca di fare la colletta tassando le famiglie? Questo è uno scempio vergognoso. Il diritto allo studio è sacrosanto ed i bambini non possono rimanere a piedi se non hanno possibilità di pagare colpe che non sono proprie“.
In ogni caso, i membri del Comitato Civico hanno annunciato battaglia: “Le nostre mamme – hanno concluso – sanno fare il bene dei propri figli e certamente non si faranno umiliare manco questa volta per questa ennesima vigliaccata“.
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