Poco più di quattromila abitanti sul territorio più esteso della Costiera Amalfitana, di cui ne rappresenta, al contempo, l’orto ed il polmone verde. Così Mag, la rubrica di Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1, legata alla scoperta ed alla valorizzazione delle eccellenze del territorio, ha divulgato, con le sue telecamere, una delle produzioni ormai entrate a pieno titolo nel ricco paniere locale: lo zafferano.
Chissà che, in futuro, non ne possa divenire un “oro rosso” come lo è per altre realtà, grazie al quid pluris dato da un territorio di valore eccelso.
C’è da dire che la prima fase dello zafferano a Tramonti è stata davvero eccellente, tenendo conto che la spezia vi è stata impiantata per la prima volta cinque anni fa. Una scommessa vinta, quella dell’agriturismo Il Tintore, che, insieme allo zafferano, punta, ovviamente, sulla viticoltura e su un’enogastronomia autentica. Proprio come l’ospitalità, alla base di un turismo esperienziale su cui la città interna dei Monti Lattari punta a crescere e consolidarsi ulteriormente nel variegato contesto della Divina.
Un orizzonte possibile anche grazie a scommesse di imprenditori illuminati, come quelli che portano avanti la coltura dello zafferano.
“La storia dello zafferano a Tramonti è iniziata per un regalo di nostri amici dell’Aquila che mi donarono i bulbi di zafferano: per farne un grammo occorre raccogliere circa centocinquanta fiori“, commenta Federica Caso, imprenditrice dell’agriturismo. Che sin da subito ha familiarizzato con la spezia, per via della sua formazione professionale nel settore del benessere.
La lavorazione avviene giorno per giorno: solo successivamente i pistilli si mettono a riposare e dopo circa due-tre mesi, può iniziarne l’utilizzo in cucina. I fiori vengono raccolti uno ad uno, poi bisogna separare il pistillo ed il fiore: si possono separare. Il polline si può usare per fare dei lievitati, i fiori per fare confetture e liquori, mentre il pistillo, che è la parte più pregiata del fiore, spesso è adoperata in cucina.
In cucina, la trasposizione della chef Raffaella Amato, con un bignè aromatizzato allo zafferano, proprio come gli gnocchi con zucca. Un piacevole primo piatto che esprime al meglio tradizione culinaria locale, stagionalità ed innovazione apportata dal “Tintore” con il via alla coltura dello zafferano.
Una svolta, quella di Tramonti, che non sarebbe potuta essere possibile senza una visione lungimirante ed una continua promozione del territorio da parte delle istituzioni, in primis di quella comunale, attraverso i suoi elementi attrattori ed i suoi partners.
“Tramonti è il paese della pizza e la patria del fiordilatte, ma non dimentichiamo anche il limone Costa d’Amalfi Igp – ha commentato il vicesindaco Vincenzo Savino – E’ un paese attraverso i cui sentieri mozzafiato si possono vedere dei veri e propri avamposti di Paradiso: è un albergo di comunità. Oggi il visitatore è molto più attento e sceglie la sua destinazione: sa cosa vuole farsi raccontare e toccare attraverso i prodotti di eccellenza della nostra terra“.
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