Sono 18 le iscrizioni nel registro degli indagati per la morte del giovane Nicola Fusco, il 29enne di Agerola tragicamente scomparso lunedì 8 maggio a causa di un terribile incidente lungo l’ex statale 373 a Ravello. Lo scrive Salvatore Serio sulle colonne de La Città oggi in edicola. I dettagli.
L’autista, dopo aver affrontato una curva a gomito a velocità ridotta, ha toccato con il suo autobus contro un muretto di contenimento che si è frantumato, provocando un volo di oltre 20 metri.
Tra gli indagati quindici sono dirigenti, funzionari e tecnici facenti capo – oggi o in passato – alla Provincia di Salerno, che si occupano attualmente o che si sono occupati negli anni scorsi di quel maledetto tratto di strada.
Inseriti nel registro degli indagati anche il padre di Nicola Fusco, Raffaele, e una delle tre sorelle, in quanto direttore tecnico della società proprietaria del bus sul quale viaggiava il 29enne e la società stessa, come persona giuridica.
Tra i 18 indagati, infatti, c’è anche la stessa ditta, la “Società Autoservizi Fusco Nicola & C.”. Le ipotesi di reato per le 17 persone fisiche sono quelle di concorso di cause, di cooperazione nel delitto colposo e d’omicidio colposo. L’ipotesi in capo alla società, invece, è di illecito amministrativo: riguarda la presunta responsabilità e la presunta violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro e dipende dal delitto per il quale s’indaga sulle 17 persone fisiche (nel collegio difensivo delle quali, tra gli altri, figurano Francesco Saverio Dambrosio, Cecchino Cacciatore, Lucio Basco e Stefania Pierro).
Nella giornata di oggi è prevista l’autopsia sul corpo del 29enne. Lo hanno fatto sapere dal Ruggi ieri nel tardo pomeriggio. L’autopsia potrà sciogliere gli ultimi dubbi sulla morte di Nicola Fusco per capire se il ragazzo possa aver avuto un malore durante la guida che ne abbia pregiudicato le capacità al volante.