E’ stata tolta oggi la zona rossa dai cinque palazzi ex Cirio a Mondragone, luogo di un focolaio di Coronavirus.

Si può dire quindi ufficialmente spento il focolaio dell’infezione e centinaia di residenti, perlopiù bulgari sono tornati a lavorare soprattutto nei fondi agricoli. Altri, alcune decine, hanno lasciato il quartiere con i bagagli per tornarsene in patria.

Sono stati tolti anche i new jersey in cemento che delimitavano la zona e se ne sono andati i soldati dell’Esercito. Dopo due settimane quindi la situazione sanitaria si è stabilizzata nel complesso residenziale. Si contano una sessantina di casi di positività al Covid accertati, quasi tutti bulgari; che avrebbero contagiato anche le altre 40 persone, tra cui molti lavoratori agricoli, risultate positive fuori dalla mini zona rossa.

Come riporta la Repubblica, dal report dell’Asl, relativo alla giornata di ieri, emerge che sono 103 i contagi collegati al focolaio dei palazzi Ex Cirio, 91 dei quali relativi a persone residenti a Mondragone, quattro a Sessa Aurunca, due a Carinola, uno a Rocca d’Evandro e Recale, e quattro a Falciano del Massico, comune in cui si trova un’azienda agricola dove si sono verificati 36 casi tra i lavoratori, collegati al cluster mondragonese. Nessuno dei contagiati presenta sintomi.

In provincia di Caserta sono 107 gli attualmente positivi (solo quattro i casi non collegati al focolaio dei palazzi ex Cirio) con 425 guariti e 206 persone ancora in quarantena. Nonostante la riapertura del cordone sanitario l’attenzione sui palazzi ex Cirio da parte delle forze dell’ordine non calerà.