La notizia che una tempesta geomagnetica potesse colpire la terra ha fatto il giro del mondo. Ma scopriamo cosa potrebbe realmente accadere.
Quella che era stata ribattezzata come la tempesta di Halloween, avrebbe o potrebbe provocare situazioni quanto meno inusuali.
La prima di queste aurore polari visibili a occhio nudo anche a 50 gradi di latitudine. Ciò significa che in Europa potrebbero essere avvistate in Belgio, ad esempio, mentre negli Usa i fortunati potrebbero essere gli abitanti dell’Oregon.
Per darvi queste informazioni ci stiamo fornendo delle indicazioni di AGI, l’Agenzia Giornalistica Italiana.
La Tempesta geomagnetica potrebbe, quindi, produrre scie luminose. Gli esperti temono che questo intenso flusso di particelle energetiche possa interferire con le comunicazioni.
Ieri, infatti, il potente brillamento solare ha provocato un blackout radio in parte dell’America latina.
Questo perchè i brillamenti solari influenzano il campo magnetico del nostro pianeta, che a sua volta può interrompere le reti elettriche e le reti di comunicazione.
Sulla situazione è intervenuta la Nasa spiegando che “Le radiazioni nocive di un brillamento non possono penetrare l’atmosfera terrestre e colpire fisicamente gli esseri umani sulla Terra. Tuttavia, se abbastanza intensi, possono disturbare l’atmosfera nello strato in cui viaggiano i segnali GPS e di comunicazione“.
Quindi la tempesta geomagnetica non potrà nuocere alla salute dell’uomo ma complicarne le comunicazioni. Le interruzioni, fortunatamente, dovrebbero essere temporanee.
Tempesta geomagnetica: il precedente
Il precedente più famoso è la tempesta geomagnetica del marzo 1989 che interessò la regione del Quèbec, provocando un potente blackout. Fu, ricorda l’Ingv, un evento molto esteso che si verificò a latitudini alte e riguardò tantissime persone che rimasero letteralmente al buio per diversi giorni.
In quel caso, anche a causa delle geologia del luogo, con un sottosuolo più resistivo rispetto a quello delle zone circostanti, le GIC, non riuscendo a scorrere bene nel terreno, si sono concentrate massivamente sulle linee di trasmissione della corrente elettrica, producendo quell’ingente danno che fu il black-out.
