C’è uno spiraglio. Gli ospiti delle strutture ricettive e i lavoratori non residenti nei comuni della Costiera potrebbero essere esonerati dalle limitazioni d’accesso in Costiera legate alle targhe alterne. Domani incontro col Prefetto Francesco Russo.
Continua a tenere banco in Costiera Amalfitana la questione targhe alterne. E se, superato il primo week end, sono ancora in tantissimi quelli che non sono riusciti a venire a capo dell’ordinanza Anas risalente al 2019, c’è chi – come i Sindaci – sta provando ad aprire a tutte quelle categorie che, giocoforza, devono poter accedere liberamente nelle strade della Divina.
Stiamo parlando, ad esempio, dei lavoratori dipendenti non residenti nei 14 comuni della Costiera Amalfitana, inclusa Agerola. Ma, anche, agli ospiti delle strutture ricettive muniti di regolare prenotazione.
Le fasce tricolore della Costa d’Amalfi hanno inviato una lettera per chiedere modifiche all’ordinanza Anas 340/19 che regolamenta la mobilità sulla Statale 163 Amalfitana a targhe alterne. A oggi le categorie esonerate dall’obbligo d’accesso a targhe alterne sono i residenti nei 13 comuni, Ncc, taxi e veicoli muniti di contrassegno invalidi. Domani i Sindaci, che hanno raccolto le numerose istanze dei propri concittadini, discuteranno della questione con il Prefetto di Salerno Francesco Russo.
“Abbiamo recepito – afferma Russo – la nota pervenuta dai sindaci della costiera amalfitana, abbiamo recepito anche la nota pervenuta dalla Confindustria per quanto riguarda il settore dell’accoglienza. È inoltre giunta una nota da parte delle minoranze dei vari comuni“. Il Prefetto spiega, inoltre, che “Tutto quanto quello che viene fatto sulla costiera amalfitana parte dalla richiesta delle comunità locali. Poi, infine, c’è il Prefetto e l’Anas. Ma tutto è frutto di un accoglimento delle richieste da parte dei Sindaci“.
Il traffico in Costiera Amalfitana è un tabù: “Già nel 2019 apportammo alcune modifiche per quanto riguarda gli autobus e per le targhe alterne, ma con l’accordo di tutti, la prefettura fa solo da coordinamento e mette insieme quelle che sono le volontà dei Sindaci. Il 2020 e il 2021 – continua Russo – sono stati anni particolari, per cui queste ordinanze sono state sospese. Bisogna ora, in corso d’opera, individuare quelli che sono gli opportuni correttivi, per cui faremo questo tipo di passaggio“, conclude Russo.