Nuovi e inquietanti dettagli emergono sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola. Secondo il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, sarebbe stato Lazzaro Cioffi, ex brigadiere dei carabinieri, a sparare quella sera fatale.
Le dichiarazioni di Ridosso, contenute in un verbale dell’11 novembre scorso, aggiungono elementi cruciali all’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. Il collaboratore ha iniziato a parlare poche ore dopo il suo arresto e quello di tre co-indagati: Giuseppe Cipriano, noto come “Peppe Odeon”, il colonnello Fabio Cagnazzo e lo stesso Cioffi.
La ricostruzione del pentito
Ridosso sostiene di aver avuto conferma del coinvolgimento di Cioffi direttamente da Cipriano, durante un incontro avvenuto nel dicembre 2010 presso il cinema gestito da quest’ultimo a Scafati. “Fu proprio Cipriano a dirmi che l’omicidio era stato eseguito dal suo gruppo e, in particolare, da Cioffi”, ha dichiarato il pentito.
Questa rivelazione segue un sopralluogo avvenuto il 3 settembre 2010 ad Acciaroli, due giorni prima del delitto. Secondo Ridosso, il gruppo avrebbe verificato l’assenza di telecamere nella zona scelta per l’agguato, assicurandosi così che il piano potesse essere portato a termine senza testimoni.
Il movente
Il collaboratore ha fornito dettagli anche sul possibile movente del delitto, indicando il traffico di droga come causa principale. Angelo Vassallo, da sempre impegnato nella lotta alla criminalità e nella tutela del territorio, avrebbe rappresentato una minaccia per gli affari illeciti del gruppo.
Tra i motivi indicati da Ridosso, vi sarebbe anche il risentimento personale di Cipriano. Il sindaco avrebbe cercato di allontanarlo da Acciaroli a seguito di un furto avvenuto in un locale di sua proprietà, oltre a negare concessioni a un cugino di Cipriano, Raffaele Maurelli, coinvolto nel traffico di droga.