Dieci anni fa Edoardo Ruspantini e Daniele Castrucci avvistarono e fotografarono una grande sfera gelatinosa nei fondali di Punta Campanella, a 50 metri di profondità. Le foto e la notizia fecero il giro del web.

Pochissimi gli avvistamenti simili in Italia (come si vede nella cartina in foto che riporta gli avvistamenti dal 1985 al 2019). Ora, lo studio internazionale che ha analizzato i campioni prelevati da teche uguali a quella avvistata a Punta Campanella, chiarisce ogni dubbio: si tratta di teca ovarica di totano nero, Illex coindetii.

La particolarità dello studio non è dovuta alla specie che è molto diffusa nei nostri mari, ma alla rarità degli avvistamenti e alla mancanza di analisi approfondite su queste sfere gelatinose e “misteriose”.

Il professore Sandulli e l’Università Parthenope fanno parte del team che ha condotto gli studi. Fu proprio il professore Sandulli, interpellato da noi 10 anni fa, a svelare per primo il mistero: si trattava di una teca ovarica prodotta da molluschi cefalopidi.
Ma all’epoca non era stato ancora possibile individuare con precisione la specie.

Nell’ articolo pubblicato da Scientific Reports, si parla dell’importanza della Citizen Science ( la scienza fatta dai cittadini) e di segnalare avvistamenti particolari che possono rivelarsi preziosi per la ricerca scientifica.

Per segnalare avvistamenti, l’Amp Punta Campanella ha un sito di Citizen Science – www.citizensciencepc.org – una mail [email protected] , e le pagine facebook Citizen Science Punta Campanella e Area Marina Protetta Punta Campanella.