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Ravello, “Il monastero non si tocca”. Il sindaco: “Utile conferenza dei capigruppo”

“Il monastero non si tocca”. Così recita uno striscione firmato dai cittadini di “Ravello Tu“, apparso questa mattina dinanzi l’ingresso del Monastero di Santa Chiara a Ravello, del quale i cittadini ravellesi temono la soppressione in seguito alle recenti vicende che lo hanno riguardato negli ultimi tempi.

Sin dall’addio delle due suore “ribelli”, avvenuto la settimana scorsa, alle quali fu imposto il trasferimento, la comunità ravellese ha manifestato la sua vicinanza alle consorelle ed al monastero in generale, criticando ogni ipotesi di soppressione.

Si sono avvicendate, successivamente, anche le reazioni della minoranza consiliare, che ha richiesto maggior attenzione da parte delle istituzioni sul tema, tanto da richiedere la convocazione di un apposito consiglio comunale sull’argomento.

Una richiesta, quest’ultima, respinta dal primo cittadino per ragioni formali, perché sottoscritta solo da due consiglieri comunali (Salvatore Di Martino e Giuliana Buonocore) e non da tre, come previsto dal regolamento.

Una crescita dell’attenzione da parte della cittadinanza, quest’ultima, in seguito alla quale il sindaco di Ravello ha voluto esprimere la sua posizione sul punto e fornire chiarimenti sulla vicenda con una missiva.

Ho avuto rassicurazioni dal commissario pontificio padre Giorgio Silvestri, del fatto che ad oggi non vi sia nessuna procedura di soppressione del Monastero di Santa Chiara – ha rassicurato il sindaco Paolo Vuilleumieur – E, ad ogni modo, tutto quanto accaduto riguarda esclusivamente la vita interna dell’Ordine delle Clarisse di Santa Chiara, improntata alla riservatezza ed al silenzio, che ritengo doveroso salvaguardare“.

Nessuna chiusura al dialogo, ovviamente – ha aggiunto il sindaco VuilleumierRitengo infatti utile convocare una conferenza dei capigruppo, allargata alla partecipazione di una rappresentanza del Comitato cittadino pro Monastero e dell’associazione Ravello Nostra, che da ultima ha ritenuto dover prendere posizione sulla vicenda in questi giorni. L’incontro, sulla cui opportunità registro con piacere la condivisione del gruppo “Ravello va Oltre”, sarà occasione per acquisire conoscenza di tutto quanto posto in essere sino ad oggi nei ruoli e nelle attività da ciascuno svolti nel tempo“.

La missiva firmata dal primo cittadino di Ravello ripercorre, inoltre, alcune tappe della vicenda, iniziata nel 2020, quando Salvatore Di Martino era sindaco della città della musica.

All’epoca, l’attuale capogruppo di Rinascita Ravellese, Salvatore De Martino, che rivestiva la carica di sindaco non ha ritenuto, probabilmente proprio per non provocare clamore, di coinvolgere il consiglio comunale, né promuovere pubblici dibattiti pur richiesti dalla cittadinanza – spiega ancora la missivaGli unici atti che risultano essere stati adottati sono una deliberazione di giunta comunale e l’invio di una missiva inviata a diverse autorità religiose a cui non risulta esservi stato riscontro”.

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