Sarà aperta a senso unico alternato nelle giornate di oggi e domani, domenica 27 Agosto, la Strada Statale 163 Amalfitana, chiusa nei giorni scorsi dalle 8 alle 16 per consentire i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso colpito da un grave incendio lo scorso 12 Agosto all’altezza di Capo d’Orso.
Una decisione, quella della Conferenza dei Sindaci, necessaria per garantire la fruizione dell’arteria da parte dei numerosi turisti e pendolari che raggiungeranno la Costiera nel corso del fine settimana e lenire i disagi per la viabilità.
Nei giorni successivi, a partire da lunedì, salvo diverse disposizioni, dovrebbe riprendere la chiusura diurna, nella fascia oraria 8-16, a tutti i mezzi in transito nel tratto della rotabile interessato dai lavori.
Sono proseguite senza sosta intanto, anche nella giornata di ieri, i lavori per mettere in sicurezza il costone roccioso e scongiurare ulteriori criticità: in primo luogo, si è proceduto a far distaccare i massi e gli alberi pericolanti. Sempre ieri, inoltre, sono state posizionate le prime reti di contenimento nelle zone già interessate dai lavori.
Si attende un nuovo sopralluogo per stabilire, dopo che la ditta Cardine avrà completato le prime fasi dell’opera di messa in sicurezza, la possibilità di riaprire la strada tutti i giorni ed in tutte le fasce orarie a senso unico alternato. In alternativa, il Comune di Maiori propende per garantire alcune ore di piena transitabilità.
La Costiera paga ancora il prezzo alto degli incendi innescati nel corso della prima metà di Agosto: se i lavori basteranno a mettere in sicurezza le rocce, non riusciranno a far ritornare il contesto naturale, ricco di specie arboree tipiche della macchia mediterranea, allo status originario.
Per il presidente campano della Società Italiana di Geologia Ambientale Gaetano Sammartino, se non dovessero intervenire ulteriori sconvolgimenti, il costone tornerà al suo vecchio splendore naturalistico soltanto “tra almeno dieci anni”. Tanto occorrerà all’ecosistema per ristabilire pienamente i suoi equilibri, ed alle piante per crescere nuovamente come prima del rogo. Un triste dato che, purtroppo, fa riflettere.
“Come prima cosa bisogna rimuovere tutti i detriti che sono rimasti a seguito delle devastazioni create dal fuoco in modo da evitare che gli stessi possano creare la formazione di dissesti più o meno concentrati lungo i versanti interessati”, aggiunge Sammartino nel ripercorrere, sostanzialmente, i lavori che si stanno svolgendo in questi primi giorni che hanno fatto seguito alla fase emergenziale.
“Occorre ripristinare le minime condizioni di equilibrio tra la nuova vegetazione ed il primo tratto dello strato carbonatico; magari ripopolando i versanti interessati con delle piantumazioni che abbiano un forte sviluppo dell’apparato radicale in modo da ricreare un legame coeso tra manto vegetale e strato roccioso – aggiunge il presidente di Sigea Campania ricordando le azioni da compiere per favorire il ripristino delle condizioni originarie del costone – Occorrerà inoltre regimentare le acque di deflusso in modo da evitare possibili ed ulteriori erosioni”.
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