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Stanotte a Parigi, Alberto Angela a bordo della deux chevaux: la storia dell’auto

Alberto Angela a Parigi

Lunedì 25 dicembre, alle 21.25 su Rai 1, Alberto Angela conduce Stanotte a Parigi, un programma prodotto da Rai Cultura. Dopo aver reso omaggio alle più affascinanti città d’arte italiane, questa volta l’attenzione si sposta sulla capitale francese.

Lo speciale si concentra sui luoghi artistici e sulla storia di Parigi, esplorandoli dopo il tramonto, in un momento in cui l’assenza di turisti e di folle permette di apprezzare dettagli più intimi e suggestivi della città. Non sembra affatto casuale la scelta di Parigi. Infatti non tutti sanno che Alberto Angela è nato proprio in Francia.

Dove è nato Alberto Angela?

Alberto Angela è nato nel 1962 a Parigi. Era proprio lì che si trovava allora il padre Piero Angela, che svolgeva il ruolo di corrispondente della Rai, per il TG1. È andato via da Parigi piccolissimo, perché la sua famiglia si è in seguito trasferita in Belgio.

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Alberto Angela esplorerà Parigi a bordo della storica deux chevaux, visitando sia i siti più famosi della Ville Lumière sia quelli meno noti e nascosti. Il suo viaggio attraverso la storia, l’arte e la musica parigina inizia in Piazza del Trocadero, sotto il bagliore della Tour Eiffel.

Durante questo percorso, incontrerà Giancarlo Giannini, una presenza costante nel programma Stanotte a…. Giannini ha una profonda conoscenza dei misteri di Parigi.

Anche luoghi iconici come la Piramide del Louvre, l’Arco di Trionfo, il Centre Pompidou, il Museo Nazionale di Storia Naturale e la Cattedrale di Notre-Dame, quest’ultima ancora segnata dal rogo del 2019, saranno illuminati dai fari della deux chevaux.

La storia della Due Cavalli

La 2CV, conosciuta anche come deux chevaux, fu ideata per rispondere alle esigenze di trasporto del popolo francese, che cercava un’alternativa più efficiente e veloce rispetto ai tradizionali carri trainati da cavalli.

La Citroen, che produceva già la Traction Avant dal 1934, si rese conto che questo modello era troppo costoso per molte persone. Di conseguenza, Pierre Boulange, vicepresidente e responsabile dell’ingegneria e del design in Citroen, incaricò il suo team di sviluppare un’automobile economica e accessibile a tutti.

Il veicolo doveva essere resistente ma leggero, dotato di un motore capace di trasportare almeno quattro persone e 50 kg di carico aggiuntivo. Una curiosità è rappresentata dal fatto che uno dei criteri specifici era che l’auto dovesse essere in grado di attraversare campi aperti trasportando un secchio pieno di uova senza romperne nessuna.

Il risultato fu un’auto dotata di un tetto in tela, un motore raffreddato ad acqua e sospensioni estremamente flessibili, un veicolo che ottenne il soprannome di ombrello su quattro ruote. Nel corso degli anni, sono state prodotte diverse versioni speciali della 2CV, tra cui troviamo la Sahara 4×4, dotata di due motori. Questo modello è oggi un pezzo da collezione molto ambito, soprattutto considerando che ne furono realizzate solo 694 unità.

Il Natale di Alberto Angela da bambino

Il famoso divulgatore scientifico ricorda che da bambino sentiva il profumo dell’abete che riempiva la casa, con gli aghi dei rami che finivano nei suoi calzettoni di lana. Era attento alle palle di vetro, delicate e facili da rompere, e alle schegge che potevano derivarne.

Essendo il più piccolo della famiglia, tutto gli appariva molto più grande: l’albero gli sembrava immenso, i regali enormi e i tavoli altissimi, gli stessi che, crescendo, gli sarebbero arrivati ai fianchi. Aveva la sensazione di vivere in una favola.

Raccontava che il suo Natale era quello tipico, pieno di fascino fino all’età di 5 o 6 anni. Intorno agli 8 anni, aveva scoperto che Babbo Natale non esisteva. Ma l’atmosfera era perfettamente in armonia con l’immagine classica del Natale, specialmente vivendo al nord, tra neve e slitte. A volte faceva ritorno in Italia per stare con i nonni.

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