Marmi colorati e di grande pregio, mai prima trovati a Somma Vesuviana, provenienti da stanze ancora sotterrate; materiale vulcanico attualmente oggetto di studio ed ancora un’ambiente cilindrico sulla cui epoca sono in corso verifiche, la parte esterna di una grande cisterna, un pavimento rinvenuto in profondità che potrebbe risalire al primo secolo dopo Cristo. Secondo gli archeologi c’è ancora tanto da scoprire.

Satoshi Matsuyama, ricercatore Università di Tokyo, impegnato nei lavori archeologi ha affermato che si è andati alla ricerca di tracce antecedenti al 79 d.C. e in profondità si è trovata una pavimentazione che potrebbe risalire al primo secolo dopo Cristo ma non abbiamo ancora prove dell’eruzione del 79 d.C.

“E’ venuto alla luce un ambiente cilindrico dove abbiamo trovato molti frammenti di marmo, che in origine decoravano, e che finora non avevamo mai trovato. Non erano stata mai trovate prove di una stanza così ben decorata. Dunque pensiamo che potrebbero venire alla luce altre stanze ed altri edifici ancora più belli e di più fastosa decorazione. Abbiamo trovato pomice piroclastica che esamineremo nei prossimi mesi in laboratorio, considerando che al momento mancano testimonianze certe dell’eruzione del 79 d.C.” – spiega il ricercatore.

E’ stata poi trovata una costruzione esterna da esaminare con grande attenzione e il margine di una grande cisterna collegato con un impianto di cisterna ancora più antico. Dunque gli studi sono in corso ma è stata trovata anche la statua di un adolescente che in origine poteva essere collocata in una delle nicchie accanto all’ormai famoso giovane Dioniso con pantera.

“Nella fase iniziale dello scavo c’era l’ipotesi che la villa romana di Somma Vesuviana fosse dell’Imperatore Augusto. Nel primo anno del nostro scavo, i colleghi vulcanologi hanno scoperto materiale vulcanico dell’eruzione del 472 d.C. a dimostrazione dunque che questa Villa è stata costruita dopo l’eruzione del 79 d.C. e dunque l’ipotesi iniziale sembrava tramontare. In questi ultimi 4 anni abbiamo invece fatto saggi più profondi, ad esempio dove non si trova il pavimento. Abbiamo trovato elementi architettonici più antichi. L’edificio si appoggerebbe direttamente ad un muro più antico e dunque siamo convinti che sotto potrebbe esserci qualcosa antecedente al 472 d.C. e dunque di più antico. Dunque quest’anno abbiamo fatto un saggio ancora più profondo proprio per andare alla ricerca di tracce antecedenti al 79 d.C. ma al momento non siamo riusciti a trovare una testimonianza chiara sull’eruzione del 79. Anche perché in profondità abbiamo trovato una pavimentazione che potrebbe risalire a quell’epoca ma non prove dell’eruzione del 79 d.C. Inoltre lo scavo è interessante anche per vedere le tecniche di costruzione dei romani. E’ venuto alla luce un ambiente cilindrico dove abbiamo trovato molte frammenti di marmo, pertinenti a decorazioni parietali, che non avevamo mai trovato. Non era stata mai trovata tracce di stanze così ben decorate. Dunque pensiamo che potrebbero venire alla luce altre stanze ed altri edifici ancora più belli e di più ricca decorazione. Abbiamo trovato pomice piroclastica ma che stiamo ancora studiando” – conclude Satoshi Matsuyama.

“Questo sito archeologico ha 20 anni di storia – ha affermato Salvatore Di Sarno, Sindaco di Somma Vesuviana nel napoletano – e grazie all’aiuto fondamentale dell’Università di Tokyo nella persona di Satoshi e all’archeologo Antonio De Simone, si sta cercando di valorizzare questo luogo che è il nucleo fondante di un qualcosa di veramente eccezionale che sicuramente è a Somma Vesuviana. Si ritiene che questa area abbia testimonianze storiche sorprendenti. Si parla di una struttura che raccoglieva i flussi di acqua distribuendola, a quanto sembra, a diverse abitazioni di epoca romana”.