“C’è poco da replicare ai deliri della Consigliera Ruocco. Ma, visto che insiste con i comunicati, sono costretta mio malgrado“. Ha atteso che l’atmosfera si sedimentasse la sindaca di Praiano Anna Maria Caso, in seguito alle polemiche che hanno contrapposto maggioranza ed opposizione all’indomani dello svolgimento del consiglio comunale dello scorso 28 luglio.
Una replica che ha fatto seguito a quella del consigliere Terminiello e che, testimonia, vista la sua inclusione dell’intero gruppo consiliare, secondo il primo cittadino, l’assoluta apertura e condivisione nelle scelte.
L’adunanza era stata convocata d’urgenza dopo che, nelle riunioni precedenti, non era stato raggiunto il numero legale nè in prima nè in seconda convocazione: una situazione, quest’ultima, rivelatasi frutto di cause di forza maggiore e non di una crisi interna alla maggioranza.
“L’articolo n. 36 comma 6 prevede che i motivi dell’urgenza delle convocazioni e dei provvedimenti aggiunti all’ordine del giorno sono nei poteri del Sindaco, sindacabili dal Consiglio Comunale, il quale può stabilire, a maggioranza dei presenti, che la loro trattazione sia rinviata al giorno successivo o anche ad altro giorno stabilito dal Consiglio stesso. Nel nostro caso, la maggioranza ha votato favorevolmente alla trattazione degli argomenti contestati dalla Consigliera Ruocco. Tutto qui“, ha commentato sul punto il sindaco di Praiano.
In ogni caso, questa non rappresenterebbe una forzatura per la sindaca Caso, differentemente da quanto evidenziato dalla consigliera di opposizione nel corso del suo intervento.
Ed era giustificata dall’allerta meteo per forte vento, secondo la sindaca, l’assenza del consigliere Terminiello: “Inoltre, anche la Consigliera Ruocco e il Consigliere Cuccurullo non erano presenti. Con una PEC inviata la sera precedente, quando gli uffici comunali erano chiusi, hanno comunicato la mancata presenza motivandola con impedimenti non meglio definiti“.
Disappunto è stato espresso dalla sindaca anche in relazione al punto del regolamento che disciplina la partecipazione da remoto al consiglio comunale (“La maggioranza ha deciso così, lo abbiamo riproposto e votato, senza alcun attentato alla democrazia“): la sua posizione, in ogni caso, è quella di limitare al massimo l’utilizzo dello strumento dello streaming.
Repliche alla Ruocco sono state proposte anche sull’archiviazione delle dirette streaming (“Necessita di spazio e richiede un costo“) e sull’avvio del procedimento di revoca del Responsabile del Settore Tecnico (“I colleghi sono stati informati da tempo e tutti“).
“La scelta, invece, di uscire dalla maggioranza e costituire un gruppo di minoranza, è sua – ha concluso sul punto la sindaca, che fino a qualche mese fa non aveva opposizioni formalmente costituite in consiglio comunale – La rivendichi, legittimamente, come tale, non scaricando su di me responsabilità che, in questo caso, sono solo sue“.
