Continua a tenere banco la questione relativa allo sgombero delle associazioni nel Comune di Maiori. Gli ambienti, quattro, destinati al consorzio di tutela “Limone Costa d’Amalfi Igp”, all’associazione CostierArte, all’associazione culturale “Il tempio di Apollo” e all’associazione “Forum dei Giovani di Maiori”, devono essere liberati entro quindici giorni. La questione attorno agli spazi di palazzo Mezzacapo sta creando non poche diatribe in seno agli attori politici del territorio.

Questa mattina è arrivata la replica del consigliere di minoranza Mario Ruggiero, che risponde alle parole del primo cittadino Antonio Capone:

«Non ho messo in discussione la legittimità della richiesta ma semplicemente il “modo” con cui la stessa è stata portata avanti, senza un doveroso e propedeutico chiarimento da parte dei politici. Mi creda, mi straccio le vesti per ben altri problemi. Trovo simpatico che lei sorrida per la mia reprimenda sull’accaduto, non ci trovo nulla di male. Anche a me capita sovente di sorridere, amichevolmente s’intende, dei suoi videomessaggi e discorsi in cui cerca di imitare il Governatore Vincenzo De Luca. P. s.: Il reato di lesa maestà è stato abolito da tempo, non se la prenda troppo se qualcuno avanza una critica di tanto in tanto. Sorrida, una volta prendeva le cose più alla leggera. A volte gli amici sinceri sono quelli che muovono qualche critica e non quelli che le girano intorno chinando il capo e annuendo per non contraddirla, anche quando gli errori sono evidenti».

Queste, invece, le parole del Sindaco:

«Mettiamo subito in chiaro una cosa: né l’amministrazione comunale né gli uffici di questo Comune hanno sfrattato anzitempo i comodatari. I locali in questione sono stati dati in comodato a partire da ottobre 2018 per un periodo di due anni. A causa dello stato pandemico nazionale, emanato a ridosso del termine di molti dei contratti sopracitati, l’ufficio competente, d’intesa con amministrazione e associazioni, ha ritenuto di tenere in sospeso le procedure per rientrarne in possesso. Terminata la fase emergenziale, si è dato semplicemente seguito a quanto stabilito nei contratti, tutti regolarmente pubblicati e oggetto di apposite delibere di giunta liberamente consultabili in albo pretorio. Non abbiamo, inoltre, preteso il pagamento delle utenze di punto in bianco. Tutti i comodatari, annualmente, sono tenuti a pagare la Tari, e le utenze, con importi forfettari prestabiliti: parliamo di cifre che oscillano fra i 400 e i 600 euro l’anno. Concludendo, non è accaduto nulla che non fosse chiaro fin dal principio ai diretti interessati e non è stato perpetrato nessun abuso o danno a chi ha beneficiato – avendone pieno diritto – dei locali in questione. Fa riflettere e quasi sorridere che fra i banchi dell’opposizione, ci sia chi si straccia le vesti gridando allo scandalo. Fa decisamente ridere la reprimenda di chi ha seguito da vicino questi processi sedendo nei banchi della maggioranza, avendo delega piena e avendoli perfino votati favorevolmente che oggi sembra quasi apprendere il tutto per la prima volta. Ribadiamo per l’ennesima volta che questa amministrazione non ha nulla contro qualsivoglia associazione e che, al contrario, è ben disposta nei riguardi di quanti vorranno proporre progetti di utilità sociale che possano avere una ricaduta positiva sul territorio».