E’ stata ancora la vicenda del muraglione dello Sgarrupo a dominare il dibattito nel consiglio comunale di Maiori tenutosi ieri mattina.

In particolare, la minoranza, guidata dall’ex sindaco Salvatore della Pace, ha prodotto un’ interrogazione per fare chiarezza ulteriore sulla vicenda del presunto abuso edilizio sul quale ormai i riflettori sono puntati dalla fine di agosto.

Una questione, quella della spiaggia dello Sgarrupo, non lontana da Erchie, attenzionata innanzitutto dalla “stampa libera” prima ancora che dalle istituzioni. Ed è proprio questa che il consigliere Della Pace ha ringraziato in avvio del suo intervento.

Tutti noi consiglieri saremmo dovuti essere delle sentinelle, colpisce il fatto che nessuno si sia ribellato – ha affermato Della Pace – Nè tantomeno che lo abbiano fatto i cittadini di Erchie. Colpisce la drammaticità dell’intervento, un’ interrogazione del genere sarebbe potuta essere stata proposta anche dalla maggioranza“.

Dito puntato, da parte dell’ex sindaco, contro i tecnici responsabili del procedimento, che avrebbero dovuto “avvisare i consiglieri” dell’accaduto: Della Pace ha anche segnalato ritardi nella pubblicazione sull’albo pretorio dell’ordinanza stessa.

Per Della Pace, infatti, l’intervento del Sindaco non sarebbe stato dovuto esclusivamente alla presenza di rischi per l’incolumità dei privati o della collettività, ma alla presunzione di un abuso edilizio, dimostrabile, a suo parere, dall’incremento delle volumetrie della muraglia riscontrato nell’ultimo periodo per puro caso, grazie alla testimonianza dell’ingegner Francesco Crisci, che alla fine di agosto ha segnalato la presenza della costruzione e prodotto richiesta di accesso agli atti.

Dal canto suo, il sindaco Antonio Capone ha difeso le azioni messe in essere dal Comune nei confronti della ditta costruttrice del muro, difendendosi dalle accuse della minoranza, ma, al tempo stesso, mostrando un atteggiamento collaborativo nei confronti delle richieste di quest’ultima.

“Quando accadono queste cose – ha commentato Capone – siamo tutti un po’ sconfitti. Negli ultimi anni, purtroppo, per motivi che tutti sanno, gli uffici non godono di risorse per poter indirizzare l’azione politica e garantire il controllo sul territorio in modo minuzioso”.

Capone si è tuttavia detto fiducioso sulla risoluzione in tempi rapidi della vicenda, anche con la produzione, se necessario e nel caso in cui non siano fornite le controdeduzioni da parte del costruttore, di un’ordinanza di demolizione.

“Gli uffici – ha, infatti, aggiunto Capone – hanno tutti i mezzi per consentire il ripristino della situazione ex ante”.

Che, secondo Della Pace, dovrebbe partire da un’indagine molto approfondita sugli sviluppi dell’edificazione: stando alle conoscenze attualmente in possesso di Palazzo di Città, prima dell’attuale presunto abuso edilizio vi sarebbe stata, già a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, la cementificazione di una macera a secco originariamente presente sul posto. Proprio questa rappresenterebbe la condizione originaria dei luoghi secondo Della Pace.

Un punto, quest’ultimo, sul quale anche il sindaco Capone ha convenuto, pur riservandosi ulteriori approfondimenti sul tema.

Change privacy settings
×