Un drammatico episodio di violenza e soprusi si è concluso con l’intervento della Polizia di Stato a Napoli. Come riportato da “La Città di Salerno”, quattro persone sono state arrestate con l’accusa di aver rapito e sottoposto un uomo a torture per più di 30 ore. Dietro l’atroce vicenda ci sarebbe il coinvolgimento del clan camorristico Mazzarella.
Il tutto ha avuto origine da una disputa legata a una compravendita fallita. La vittima è stata trascinata con la forza dai suoi rapitori e segregata in un appartamento, dove ha subito violenze fisiche devastanti: percosse brutali, bruciature con sigarette e l’uso di cocci di piastrelle come strumenti di tortura.
Le grida di disperazione della vittima non sono passate inosservate. Grazie alla pronta denuncia dei familiari e a un’azione rapida degli investigatori, la polizia è riuscita a rintracciare l’uomo, ormai in condizioni critiche, e a fermare i suoi aguzzini. Tra questi, uno era noto per i suoi legami con il clan Mazzarella, confermando per gli inquirenti il coinvolgimento della criminalità organizzata in questa terribile vicenda.
Uno dei sequestratori, che aveva tentato di nascondersi a Vietri sul Mare per evitare l’arresto, è risultato essere parente stretto di un importante esponente del clan, attivo nel quartiere Mercato-Pendino di Napoli.
L’operazione, resa possibile grazie a tecnologie avanzate e una meticolosa attività investigativa, ha smantellato una pericolosa rete criminale nel cuore di Napoli, segnando un importante passo avanti nella lotta contro la camorra e a favore della giustizia.