Il Marini Gioia di Amalfi è l’istituto del Salernitano dove ci si prepara meglio per ottenere i voti migliori agli esami universitari. Lo stabilisce la nuova classifica Eduscopio, portale che compara diversi fattori per stabilire quali istituti in Italia siano più idonei per conseguire un’adeguata preparazione per il mondo universitario o del lavoro. Al Comite di Maiori il 60% dei maturandi che non va all’Università trova occupazione entro i primi due anni.

Con una media esami di 28,2 i maturandi presso il Marini Gioia di Amalfi sono gli studenti che conseguono i voti più alti all’università. l dato emerge dalla ricerca Eduscopio, che confronta diversi indici per permettere agli studenti di poter scegliere – a prescindere dalla distanza – il plesso o la scuola che può fare al caso proprio.

In provincia di Salerno il dato è estremamente positivo. Tra i licei che offrono un programma di matrice umanistica, si consolida nelle prime posizioni il Galdi di Cava de’ Tirreni, seguito dal De Sanctis e Tasso presenti sul capoluogo. In quarta posizione c’è invece il Virgilio di San Severino. Quinta posizione generale per il Marini Gioia di Amalfi.

Lo scorso anno l’istituto amalfitano ha ampliato la propria offerta didattica. Ne abbiamo parlato qui.

Un buon risultato anche per l’istituto alberghiero Pantaleone Comite di Maiori. Qui, secondo il report, il 60,9 percento degli studenti lavora per almeno sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento della maturità. È tra i dati più alti tra gli istituti professionali in provincia di Salerno.

Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di circa 1 milione e 200mila diplomati italiani in tre successivi anni scolastici in circa 7.700 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.

A partire da questa edizione sono inoltre presenti le scuole superiori in lingua italiana della provincia di Bolzano, i cui risultati sono stati calcolati a partire dalle carriere universitarie e nel mercato del lavoro dei diplomati nell’anno scolastico 2018/19.

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