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Scarichi abusivi ad Amalfi, estranea alla vicenda: Tar accoglie il ricorso

Era totalmente estranea al fenomeno dello scarico abusivo di Pogerola, come testimoniato da un’accurata perizia. E così una residente della frazione di Amalfi ha avuto ragione dell’ente, condannato alle spese processuali per mille euro nei confronti della donna. Il caso prende il via nell’agosto dello scorso anno. I dettagli.

Uno scarico fognario abusivo individuato in seguito al sopralluogo da parte della Polizia Municipale agli inizi del luglio 2022. La zona ricade in via mola della Salice a Pogerola, frazione di Amalfi che lo scorso anno è stata teatro di un’accesa questione.

Alla radice lo scarico abusivo di acque nere sulla strada pubblica nel territorio di Amalfi. Il provvedimento è arrivato alla donna che possiede l’appartamento al piano terreno dell’indirizzo in questione.

La residente, per dimostrare di essere estranea alla questione, ha allegato una perizia lo scorso novembre presso l’ufficio del giudice di Pace di Salerno.

La prova è stata eseguita con l’impiego di colorante alimentare. Grazie alla stessa, è stato possibile verificare che tutte le acque di scarico grigie e nere della proprietà C. finiscono nei pozzetti. “Dal pozzetto posto ad ovest si dirama la tubazione che attraversando la proprietà B. raggiunge la strada comunale e dopo aver camminato a bordo strada per una dozzina di metri si immette nella fogna comunale in corrispondenza del primo chiusino che si incontra procedendo verso valle“.

Il foro, ritenendo che sussistono i presupposti per la definizione della causa con sentenza in forma semplificata e “Palesandosi la manifesta fondatezza del ricorso” ha confermato l’estraneità della proprietà della donna rispetto allo scarico di acque nere.

Il tribunale ha ritenuto fondata, pertanto, l’errore in ordine all’accertamento del rapporto di causalità del fenomeno e alla corretta individuazione dei destinatari dell’ordinanza, tra i quali non doveva essere inclusa la donna.

Di conseguenza, il Tar ha accolto il ricorso e annullato in parte l’ordinanza dello scorso settembre e condannato l’Amministrazione a rimborsare le spese processuali.

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