È Ivana Bottone il nuovo sindaco di Scala. La capogruppo di Scala che Cambia succede a Luigi Mansi – arrivato alla soglia dei tre mandati – alla guida dell’assise. Un plebiscito per la seconda donna – prima a Scala – in Costiera a vestire la fascia tricolore. I dettagli.

Il tanto atteso silenzio è stato rotto pochi minuti fa. Gli exit poll la davano già per vincitrice ma Ivana Bottone non ha voluto guardare oltre. È un lavoro difficile quello che l’aspetta alla guida del comune più antico della Costiera Amalfitana.

E mentre si continua a scrutinare, alla soglia delle 600 preferenze, è arrivato il risultato tanto atteso. Sarà lei a guidare Scala verso il futuro. Nel segno della continuità.

Impegnata politicamente da anni, Ivana Bottone – ormai ex-vicesindaco – mira a portare avanti il grande progetto di una città che guarda oltre i propri lidi e che, negli anni, ha attirato una lunga lista di investitori. È l’esempio della Ceramica Casola, ma anche di alcune strutture ricettive di alto profilo che vantano il proprio quartier generale nel comune più antico della Costa d’Amalfi.

Il turismo di questo piccolo angolo di Paradiso verte principalmente sul trekking e sulla sentieristica, che fanno di Scala un riferimento a livello regionale. Sono state ben 75mila le presenze registrate nella scorsa estate per un comune che offre 500 posti letto. Numeri da sold-out che Scala mira a incrementare nei prossimi anni.

Un dato che fa riflettere: “In Costiera – dichiarava la neoeletta sindaco ai nostri microfoni – è difficile scardinare certi concetti. Viviamo in una politica ancora molto maschilista. Non ho mai avvertito disagio ma per restare in certi ambienti bisogna lavorare sodo“.

Un tema caldo alla Bottone è il Piano di Zona per le politiche sociali. Oggi la Costiera è integrata con Cava de’ Tirreni, comune che ha problematiche molto diverse da quelle che, al contrario, vive la Divina. Tossicodipendenze e immigrazione, infatti, sono criticità che vive perlopiù l’area metelliana, alla quale vanno maggiori risorse: “Abbiamo l’appoggio della Regione per la scissione. Alla Costiera vanno le briciole: lavoriamo affinché le risorse vadano investite per le criticità della nostra terra“.