Sbarcheranno domani mattina, domenica 25 giugno, al porto di Salerno i 172 migranti salvati nel Mediterraneo dalla “Aita Mari”. Si tratta di tutte persone provenienti dall’Africa e, nel dettaglio, del Burkina Faso e della Guinea.
La Prefettura di Salerno ha disposto già da ieri, al termine di una riunione, come saranno organizzato i soccorsi e quindi come si muoverà la macchina dell’accoglienza per garantire umanità e al tempo stesso efficienza. Tra i migranti sono presenti anche bambini di età inferiore ai 2 anni.
Di questi, tra gli altri, vi sono 81 uomini, 15 donne, 55 minori non accompagnati, 4 bambini tra i tre e i dieci anni accompagnati e due neonati sempre accompagnati. Tutti in buona salute e negativi al Covid, i naufraghi, provenienti dall’area subsahariana, verranno comunque visitati nuovamente una volta sbarcati.
L’ultimo sbarco al porto di Salerno di una nave con a bordo migranti era avvenuto lo scorso 4 aprile quando sono state fatte sbarcare 92 persone. La “Aita Mari” attraccherà domani al molo 3 Gennaio alle 8.00 del mattino.
Il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, ha affermato che “la questione dei minori non accompagnati è sempre particolarmente delicata. Sappiamo che ci sono anche dei neonati, però presumibilmente sono con le mamme”.
“Ieri mattina – conferma il prefetto Russo- abbiamo fatto la solita riunione preparatoria in cui abbiamo individuato tutte le necessità relative sia alla parte porto sia alle esigenze successive. Mi ha dato parecchia soddisfazione che la riunione è durata poco perchè tutti già sapevano bene come organizzarsi”. Da qui, rimarca ancora una volta “la grande professionalità e disponibilità da parte di tutti, non solo di enti pubblici ma anche privati, la Croce Rossa, l’Arci per quanto riguarda la parte dei mediatori culturali. Abbiamo programmato il tutto”.
Infine ci sarà tutta la parte dell’identificazione delle persone sbarcate da parte della Questura di Salerno. Si tratta, ovviamente, di una parte un attimo più complicata, ma è il sistema attraverso il quale inserire i migranti che arriveranno nel sistema nazionale.