Serve un cambio radicale nella gestione del personale e nella visione di carriera per i giovani che si avvicinano al mondo del turismo.
Questo il parere del direttore dell’Anantara Hotel Convento di Amalfi Giacomo Sarnataro sulla crisi del personale nel turismo.
Il manager ricopre, tra l’altro, il ruolo di rappresentante degli alberghi di lusso nel tavolo di coordinamento turistico di Amalfi.
Questo settore si trova di fronte ad un cambiamento radicale, che si riflette negativamente sulle attività: spesso queste non riescono, infatti, a trovare personale in misura adeguata a soddisfare le proprie esigenze.
E non a caso, infatti, si moltiplicano gli annunci di offerte di lavoro da parte di attività impegnate nella ricettività e nella ristorazione nella Divina.
Nonostante ciò, spesso anche ad offerte – almeno apparentemente – più che dignitose, spesso non corrisponde una risposta adeguata per le strutture da parte del mercato.
“Il mondo del turismo e della ristorazione non attraggono più i giovani – commenta Sarnataro – Troppi sacrifici, retribuzioni basse, tempo a disposizione poco, stato sociale non sempre considerato nella media”.
Ricercare e selezionare lo staff, dopo la fine della pandemia, rappresentano un problema diffuso non solo nella Divina ma anche in Italia e nel resto del mondo.
Le condizioni contrattuali spesso non sono soddisfacenti: si ricerca, infatti, un migliore work-life balance, si desidera maggior spazio per il tempo libero e per coltivare le proprie passioni.
Da qui, dunque, la necessità di ripensare radicalmente il recruiting nel settore turistico.
“Credo che bisognerà pensare oltre che allo stipendio fisso, anche ad una forma di incentivi per tutto lo staff, legati ai risultati economici – continua Sarnataro – è chiaro che per realizzare questa possibilità ci vorrà l’intervento dello Stato per non gravare sulla tassazione delle buste paga“.
Quella che in Italia si considera una novità, negli States ed in altre realtà più avanzate dell’Occidente è già una realtà: “funziona così da anni e tutti i collaboratori si sentono più coinvolti nel progetto aziendale”.
“In sintesi, occorre cambiare tutto, bisogna ripensare l’intera categoria – conclude il direttore dell’Anantara – Infine, la messa in campo di un sano progetto a lungo termine con formazione professionale offerta dall’azienda, aiuta a dare ai collaboratori una visione più lungimirante della propria carriera.