La vicenda del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro è uno dei fatti drammatici della nostra storia recente. Aldo Moro è stato ucciso nel 1978 e le accuse ricaddero sulle Brigate Rosse.
Ma in tutta questa vicenda si situa l’intervento di Papa Paolo VI, il quale si interessò a questa vicenda, appellandosi alle Brigate Rosse per la liberazione di Moro.
Il ruolo di Papa Paolo VI
Papa Paolo VI per la prima volta ha presieduto alle esequie di un laico come era Aldo Moro. Molti ricordano le parole e le preghiere accorate che San Paolo pronunciò al funerale di Aldo Moro, con una cerimonia che si è svolta nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
Erano presenti le più alte cariche dello Stato e della Democrazia Cristiana. Tuttavia non c’era la bara di Moro per volontà della famiglia. Il ruolo del futuro San Paolo sarebbe stato determinante, perché non si limitò soltanto alla sua partecipazione spirituale.
Infatti si sa che Papa Paolo VI sarebbe stato disposto ad intervenire anche con qualcosa di concreto perché venisse effettuata la liberazione del rappresentante della DC. È questo ciò che è emerso dal libro Moro. Il caso non è chiuso, scritto dalla giornalista Maria Antonietta Calabrò e dal politico Giuseppe Fioroni.
Ci sono vari documenti inediti, che sono stati raccolti durante il lavoro di scrittura e di pubblicazione del volume. Alcuni documenti riguardano proprio l’intervento di Papa Paolo VI sul caso Moro.
Che cosa era disposto a fare Papa Paolo VI
Gli autori del libro che abbiamo citato riferiscono che Papa Paolo VI aveva fatto di tutto per salvare Aldo Moro. Avrebbe pagato anche una significativa somma alle Brigate Rosse. Si parlava di una cifra che sarebbe stata pari a 50 miliardi di lire, che sarebbe stata messa a disposizione dallo IOR.
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Invece a quanto pare le cose stavano in un altro modo. Grazie alla testimonianza di Monsignor Fabio Fabbri, che fino al 1999 è stato viceispettore dei cappellani delle carceri, è venuto fuori che i soldi che sarebbero stati messi a disposizione per la liberazione di Aldo Moro portavano la fascetta di una banca estera, una banca di Tel Aviv.
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Il denaro sarebbe stato visto in una sala della residenza di Castel Gandolfo. Monsignor Fabbri ha detto che gli sono stati mostrati direttamente dal Papa. Sarebbero stati ricavati grazie all’impegno di un imprenditore israeliano. Si trattava di un imprenditore di origini francesi. Però a questo punto non si sa più dove siano finiti quei soldi dopo il fallimento della trattativa.