Sta per iniziare il Festival di Sanremo 2022, tra i tanti concorrenti che inaugureranno la prima serata dell’attesissimo evento musicale, vi è anche Gianni Morandi.
In molti già sapranno che questa per Morandi non è la prima esperienza sul palco dell’Ariston ma questa volta il suo brano porta la firma di talentuosi musicista ed autore italiano, Lorenzo Jovanotti.
Il brano con cui gareggerà Gianni Morandi si intitola Apri tutte le porte, ed è stato scritto da Lorenzo Cherubini e prodotto da Mousse T.
Sanremo 2022: la toccante dedica di Jovanotti a Gianni Morandi
Ecco le sentite parole di Jovanotti: “
Se immagino il tempo come fosse una mappa Sanremo è uno di quegli scali fissati, che sono pochissimi, sempre di meno, ma ad ogni giro del tempo a un certo punto si passa dalla settimana di Sanremo. Nel nuovo mondo iperframmentato sono rimasti pochissimi gli avvenimenti che ricompongono per un breve tempo tutti i frammenti che oggi si contendono l’attenzione del pubblico. Il festival arriva e ognuno ha un ricordo, un cantante, una canzone, un monologo di un comico, un abito da sera, un look di un artista, ognuno ha qualcosa di sanremo che fa parte della sua vita , anche di quella che verrà . Ognuno che sia italiano, è chiaro, perché appena esci dai confini si chiedono cosa sia, e nel mondo della musica questa cosa che succede in Italia è un mistero.
Quest’anno c’è una mia canzone in gara a Sanremo e farò il tifo per Gianni Morandi, per il quale è nata. Si chiama APRI TUTTE LE PORTE. Vi racconto come è venuta fuori:
l’ho scritta usando un cellulare, nella stanza con la giungla alle pareti, che è dove scrivo le canzoni quando sono da solo e quindi non si va in studio. Era più o meno aprile di un anno fa, ma quando è nato il pezzo era una specie di sgorbio punk (i miei pezzi prima di passare nelle mani di musicisti esperti e produttori con i piedi per terra sono tutti punk, nel senso che sono scarabocchi dentro ai quali solo io intravedo una forma compiuta). Dal testo si capisce immediatamente che sto parlando di una situazione in cui ci si sente costretti, chiusi, in balia delle abitudini quando le abitudini stanno per trasformarsi in gabbie, che per quanto dorate sono sempre gabbie. Quelle gabbie che si fa fatica a rompere perché alla fine lì dentro abbiamo tutto quello che ci serve, tranne l’energia, però. Poi quindi arriva il pre-ritornello e seguendo una progressione tipica del soul e del beat si apre un varco, lo spirito reagisce e dice a se stesso “no cazzo, devo reagire a questa situazione, devo guardare avanti e darmi una mossa” e così dopo una salita il pezzo fa come un’onda che si carica di tensione e poi sbam scarica tutta la forza a riva, col ritornello. Quando il pezzo era solo un provinaccio in un cellulare le strofe e i ritornelli stavano sullo stesso giro di accordi, ma sentivo che poteva migliorare. Così ho cercato Riccardo Onori, che è un musicista coi fiocchi che nel tempo ha sviluppato molto bene l’arte del “songwriting” (non basta saper suonare per sapere cos’è una canzone, anzi spesso saper suonare non è così necessario per sapere cos’è una canzone). Lui ha capito cosa intendevo e ha avuto una bella idea: far scendere di un tono il ritornello mentre la melodia modula in alto così il pezzo sembra che stia salendo di intensità, ma in realtà sta sia salendo che scollinando. È uno stratagemma abbastanza utilizzato in musica, io per esempio lo avevo usato in baciami ancora, che sembra fatta tutta su un giro di do e invece fa un sacco di cambi che l’orecchio non percepisce chiaramente ma che evidenziano un crescendo nell’emozione. Avevamo un bel pezzo per me, non pensavo ancora a Morandi ma in realtà lo pensavo come un pezzo mio alla Morandi, diciamo così.
Poi è rimasto lì nella playlist delle bozze e d’estate lo abbiamo preso in mano per portarlo avanti insieme agli altri che stavano nascendo. In quei giorni in cui ci stavo mettendo la testa, era settembre, mi sono sentito con Morandi per salutarci e abbiamo parlato di Sanremo. Io gli ho detto che Sanremo in questi ultimi anni con la direzione di Amadeus è cambiato molto, e in bene, e uno come lui, gente come noi, ci dicevamo al telefono, oggi a Sanremo se si vuole divertire prova a presentarsi in gara. Morandi è un tipo che vuole stare nella mischia, non è un mito per caso.
Gianni Morandi è un gigante dello spettacolo e i giganti dello spettacolo, quelli davvero grandi, hanno una cosa che li distingue e si chiama ISTINTO. Sono dei giocatori. Sentire Gianni che al telefono mi dice “mi piacerebbe avere una canzone da proporre ad Amadeus, non un pezzo strappalacrime però, vorrei portare una luce, un pezzo da bar sul lungomare , una cosa che continui un po’ il discorso iniziato con “l’allegria”, perché quella canzone ha aperto qualcosa in me che vorrei tenere aperto”. Gli ho risposto di darmi qualche giorno e mi sarei fatto sentire e così è stato. Gli ho mandato il demo di “apri tutte le porte” adattato alla sua tonalità e con più melodia rispetto a come era nato. Perché io sono soprattutto un cantate ritmico (lo sono anche quando sono melodico) mentre gianni è più lirico, è uno che ha bisogno di qualche nota lunga, di qualche vocale da stirare per avere l’effetto Morandi, quello che ti fa allargare le braccia anche sotto la doccia. A Gianni la canzone è piaciuta subito, mi ha chiesto di vederci per approntare alcune modifiche che voleva propormi per farla respirare meglio. Poi lo ha sentito Amadeus e ci ha dato buone speranze, il pezzo gli era piaciuto moltissimo.
A novembre ci siamo poi visti in studio da me e con riccardo su richiesta di Gianni abbiamo pensato anche a una parte che arrivasse a tre quarti del pezzo e che introducesse una sorpresa lirica e romantica nella canzone.
Mancava ancora la famosa ciliegina. È arrivata come sempre per caso, che come si sa non esiste, il caso non esiste, questo lo sanno anche i bambini. Le cose accadono. Nel giorno in cui pensavo a come finalizzare il pezzo mi ha scritto una mail Mousse T, che non sentivo da anni, e senza neanche leggere il testo della mail ho avuto un flash: “WOW!!! mousse!” ho pensato. Grandissimo Mousse! Ho visto la luce!
L’ho chiamato seduta stante a un numero che avevo in memoria e mi ha risposto e gli ho raccontato tutto, e gli ho mandato l’mp3 del demo e lui lo ha sentito e mi ha risposto subito facciamolo e io ho detto YEAH, e poi lo abbiamo fatto.
Penso sia venuto molto bene, Gianni ci sta sopra come un surfista di Maui e suona come un pezzo senza tempo, ma buono per questi tempi in cui, io di sicuro non so gli altri , ho bisogno di roba che si balli come in un dopoguerra per strada, mi viene in mente la famosa foto del bacio a Time Square di NY, quella che tutti conoscono. La canzone è arrangiata con l’apporto di musicisti formidabili come Davide Rossi, Saturnino, Gianluca Petrella. L’idea che abbiamo seguito con Mousse è stata di realizzare un arrangiamento che fosse entusiasmante anche per i componenti dell’orchestra e penso che ci siamo riusciti, mi dicono che alle prove sono tutti presi benissimo.
Sono contento ed emozionato per Gianni a Sanremo con una mia canzone. I motivi sono tanti, io adoro Morandi, le sue canzoni sono nella mia vita da prima che nascessi. La mia mamma mi portò a un concerto di Morandi in piazza a Cortona un’estate di tanti anni fa, io avrò avuto 10 anni al massimo, ero solo io con la mia mamma e tutta la piazza Signorelli piena . Non so perché fossimo solo io e lei, non ricordo il motivo, forse non c’è motivo, è il famoso caso, che non esiste. Lei era seduta alla mia destra e la guardavo mentre guardava il concerto, mi ricordo il suo profilo, e mi ricordo che era felice, per un attimo era riuscita a “staccare” ed era tornata ragazza degli anni 60, ma tutto questo l’ho pensato solo dopo, anzi lo sto pensando adesso, forse aggiungendo un po’ di enfasi a una cosa semplice: la forza delle canzoni e i ricordi che ci rendono quello che siamo.
Buon Sanremo a tutti.
Tifo Morandi ma il mio in bocca al lupo è per tutti i cantanti, che sono lì a fare il lavoro più bello del mondo.
