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Ambiente: a Salerno le polveri sottili tornano a un livello tollerabile

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Meno polveri sottili a Salerno. I dati, portati alla luce da Arpac, prendono in esame il valore Pm10: a Salerno meno inquinanti rispetto alle altre città campane.

Solo due sforamenti dell’indice pm10 in questo 2023. Si conferma una tendenza positiva nel capoluogo contro le polveri sottili. L’indice, in leggera diminuzione in tutta Europa, vede il trend positivo della Città d’Ippocrate. Il report dell’Arpac è certamente positivo ma bisogna tenere conto anche di altri valori quali il biossido di azoto e l’ozono.

In generale, si conferma l’andamento decrescente degli inquinanti dell’aria negli ultimi 10 anni, con una riduzione marcata e progressiva per il biossido di azoto e una diminuzione significativa del PM10 e del PM2.5 nella maggioranza dei punti di misura.

Salerno finalmente prova a sorridere e dopo anni di defezioni raggiunge un livello tollerabile di qualità dell’aria. Si conferma il trend positivo dell’anno scorso, quando in 12 mesi si sono registrati solo 7 sforamenti dell’indice di concentrazione nell’aria del Pm10.

ANALISI ARPAC – Le attività di monitoraggio della qualità dell’aria riguardano la parte più bassa della troposfera a diretto contatto con la superficie terrestre. Questo strato della troposfera è spesso indicato anche come aria ambiente. Il termine indica l’aria esterna con l’esclusione di quella presente nei luoghi di lavoro e negli ambienti domestici e pubblici. Nei decenni precedenti questo valore ha sempre preoccupato gli esperti, che hanno analizzato i dati e portato alla luce il fenomeno.

Il controllo dei parametri relativi alla qualità dell’aria rappresenta una delle principali attività istituzionali dell’Agenzia. I criteri di individuazione e di gestione delle stazioni di monitoraggio permettono di valutare la qualità dell’aria ambiente in relazione alle immissioni inquinanti diffuse sul territorio. La configurazione della rete prevede 36 stazioni di monitoraggio fisse e 5 laboratori mobili direttamente gestite dall’Agenzia più ulteriori 6 stazioni fisse di proprietà di soggetti terzi.

Le stazioni di monitoraggio sono situate con capillarità nelle aree sensibili, in accordo con la zonizzazione e classificazione del territorio regionale approvata con medesimo provvedimento regionale. Sono inoltre presenti ulteriori 10 stazioni di monitoraggio fisse installate nei pressi degli impianti di trattamento rifiuti che, pur non rientrando nella rete regionale, forniscono misure aggiuntive e di supporto all’interpretazione dei fenomeni evolutivi della qualità dell’aria su base regionale.

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