Allacciarsi al depuratore di Salerno: è la proposta alternativa – prospettata da Ausino nel 2016 – alla realizzazione di un impianto al demanio da parte delle consigliere del gruppo Maioridinuovo Elvira D’Amato e Nicoletta Sarno.

Un’idea, quest’ultima, di cui verificare la praticabilità con appositi passaggi amministrativi, ma che torna attuale alla luce del nuovo ravvivarsi del dibattito sul tema, con la costituzione del comitato promotore per chiedere l’indizione di un referendum popolare a Maiori sul punto.

Ed è stato proprio questo il punto di partenza della nota delle due rappresentanti di minoranza a Palazzo Mezzacapo: “Lo scorso 14 agosto un Comitato promotore appositamente costituitosi per chiedere un Referendum popolare a Maiori su Depuratore e Tunnel: quanto al primo punto ha presentato al Sindaco ed al Consiglio Comunale la richiesta per l’avvio delle procedure referendarie volte ad “ottenere l’abrogazione di una serie di delibere comunali che autorizzano la realizzazione di un impianto di depurazione consortile in località Demanio, un progetto che potrebbe avere un impatto significativo sull’ambiente e sul paesaggio.

Termini ancora più netti, rispetto a quelli dei membri del Comitato: “Condividiamo l’iniziativa popolare ma togliamo pure il condizionale poiché l’impatto ambientale in area Demanio. Dal 2016 si sente parlare di depurazione delle acque reflue ma con scarsi risultati. La politica si divide tra le opinioni delle Amministrazioni che si rimettono a Regione e Provincia e quelle di chi ha continuato ad esprimere il proprio motivato dissenso“.

La praticabilità delle soluzioni tecniche è demandata ai tecnici, questo si sa – hanno concluso D’Amato e Sarno rilanciando la loro proposta – Ma la politica è chiamata ad operare scelte mentre la politica delega invece di decidere: delega ai tecnici alzando le mani sulle scelte più opportune per il paese delega al rum su tempi e procedure del progetto delega alla cittadinanza che sta chiedendo di esprimersi con un referendum noi continueremo come forza politica di opposizione a rivendicare il diritto ad avere un sistema di depurazione alternativo al depuratore nel demanio monitorando i passaggi amministrativi al fine di sostenere la praticabilità della soluzione in condotta sottomarina in allaccio all’impianto di Salerno“.