È stato denunciato il giovane uomo che la sera dello scorso 18 gennaio, intorno alle 21.00, aveva rubato degli oggetti sacri all’interno della chiesa del Carmine di Salerno.

A scoprire il furto fu il Rettore del Santuario di Maria Santissima del Carmine che, mentre era in Chiesa, ha sentito un forte boato proveniente dalla sagrestia e, andato a verificare, si è accorto che, con un sasso, era stata infranta la vetrina della teca nell’aula museale dove venivano custoditi gli oggetti sacri ed erano stati rubati un calice in argento ed un ostensorio risalente al XVIII secolo.

Le indagini della Polizia di Stato volte a ricostruire il fatto ed individuarne l’autore sono partite nell’immediatezza: gli agenti dell’Upgsp, del Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica e della Squadra Mobile hanno sin da subito – attraverso le descrizioni rese da testimoni – cercato di ottenere una descrizione precisa dell’autore del furto che, nell’occasione, indossava un casco integrale.

Contemporaneamente gli agenti di Polizia hanno avviato un capillare lavoro di analisi di tutte le immagini delle telecamere di videosorveglianza trovate nella zona, analizzando i flussi di traffico e, forti della conoscenza del territorio delinquenziale locale, sono riusciti ad individuare il ladro. I sospetti si sono concentrati su un 24enne salernitano già noto alle Forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.

Sospetti che sono stati confermati con la perquisizione scattata al domicilio del giovane, durante la quale sono stati trovati gli indumenti utilizzati quella sera e soprattutto gli oggetti asportati, conservati ancora nello stesso scatolone che era stato ripreso dalle telecamere.

Il giovane è stato denunciato per furto aggravato e la sua posizione sarà vagliata per l’emissione di una misura di prevenzione personale, mentre il calice e l’ostensorio, per il cui ritrovamento era stato fatto dalla Curia anche un appello durante la trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto” del 25/01/22, sono stati riportati stamattina nella Chiesa del Carmine.