Si è aperta una falla nella condotta idrica sulla Sp75 che conduce al Santuario Avvocatella. La perdita ha portato al cedimento di parte del muro nel dirupo sottostante. Segnalati incendi nell’area: cresce la paura per le condizioni di un territorio che tra calamità e artifici rischia di essere messa a repentaglio. Il dettaglio.
Incendi, piogge, calamità e cedimenti. Un rebus nel salernitano. O uno scioglilingua, poco importa. Per le migliaia di residenti che percorrono quotidianamente la Sp 75, però, c’è da fare i conti con vecchi problemi. Che, probabilmente è il caso di dirlo, restano irrisolti.
Nella giornata di oggi si è aperta una falla nella condotta idrica sulla Sp75 presso il Santuario Avvocatella e la Provincia ha ristretto la carreggiata. La testimonianza fotografica della collega Carolina Milite pone l’accento sui lavori che sono stati avviati da Palazzo Sant’Agostino.
La perdita ha fatto franare un tratto di muro nel dirupo. Per fortuna al momento è scongiurata l‘interdizione al traffico. Ma é ormai palese la fragilità del territorio che necessita di più attenzione e prevenzione. Il grido di allarme viene tuonato dal Comitato Civico di Dragonea che, al pari della popolazione metelliana, attraversa sovente l’indirizzo per motivi di lavoro e famiglia.
“Confidiamo che d’ora in avanti si dia la dovuta importanza di questa arteria perché non possiamo rivivere un film già visto tra il 2020-2021, che portò alla chiusura al traffico per ben 233 giorni, quella volta a causa degli incendi. Un’arteria di vitale importanza per migliaia di persone“.
Gli operai dell’Ausino sono al lavoro per riparare la falla a poche centinaia di metri dal Santuario dell’Avvocatella.
È di pochi minuti fa, invece, la notizia di un nuovo rogo che ha preso vita proprio sull’arteria, all’altezza della grotta del Mulino. Le fiamme hanno espulso nell’aria rifiuti e altri materiali. “Chi cerca la terra dei fuochi l’ha trovata. La vera strada smarrita è quella della civiltà. Esortiamo vivamente controlli“, ha ribadito il Comitato.
