È perito nell’impatto Roberto Mazzone. Il volontario Salernitano era a lavoro con un collega sulle pendici dell’Etna. Le ricerche hanno restituito il corpo dell’uomo che ieri è precipitato con il canadair nel tentativo di estinguere le fiamme.
L’esito che nessuno voleva ricevere. Ma è di Roberto Mazzone il cadavere ritrovato a Calcinera nel Catanese. Il 64enne Salernitano è deceduto a seguito dell’impatto del velivolo che guidava in compagnia di Matteo Pozzoli. Il fatto appena due giorni fa, ripreso da un cellulare che stava filmando la scena per diffondere il contenuto del lavoro della Forestale.
Le ricerche, arrestate solo in orario notturno, ieri pomeriggio hanno portato al ritrovamenti dei corpi. Una tragedia immane, che coinvolge uomini che hanno dedicato la propria vita agli interessi di comunità. Anche il Sindaco di Salerno ha voluto esprimere il cordoglio della città di Salerno ai familiari.
Il canadair era impegnato in un’operazione di spegnimento di un incendio sviluppatosi nell’area dell’Etna, da sempre teatro di eventi simili. Il mezzo, dopo il consueto lancio di acqua utile all’estinzione del fuoco, ha perso quota, toccando con la carena laterale il costone roccioso della montagna.
Da lì l’esplosione e le fiamme, che in poco tempo hanno totalmente avvolto il velivolo. Mazzone, il giorno prima dell’incidente, era a bordo sempre del Can 28 e aveva sorvolato ed estinto un vasto incendio a Senerchia in provincia di Avellino.
Il pilota salernitano guidò, inoltre, un aereo da turismo in avaria che quasi venti anni fa, nel lontano 2003, fece un atterraggio di fortuna sul lungomare, di fronte agli sguardi attoniti dei passanti.