La rivista di settore Condé Nast Traveller ha selezionato diciannove ristoranti tipici della Costiera Amalfitana. La scelta coniuga tradizione e innovazione di insegne che hanno fatto la storia della Divina.
“Avevano ragione i romani quando la chiamavano Campania Felix“. Inizia così l’articolo a firma di Nicky Swallow, giornalista del Condé Nast Traveller, rivista di viaggi di lusso e lifestyle che lavora nel campo da oltre tre decenni.
La penna si è addentrata nell’orbita culinaria della Divina, scandagliando sapori e cultura di una terra millenaria. Nel 1960, la prima stella Michelin italiana è andata a La Caravella ad Amalfi. Oggi, non a caso, l’area vanta una delle più alte concentrazioni di stelle in Italia.
Ma questa non è tutta la storia e alcune delle migliori esperienze culinarie si possono avere in autentiche trattorie che sono ben lontane dal circuito turistico. Le tradizioni culinarie in Costiera Amalfitana sono influenzate dalla convivenza di mare e montagna e dal clima caldo e soleggiato: i sapori sono audaci e i colori sono brillanti.
Condé Nast Traveller ha selezionato 19 ristoranti che vale la pena provare in Costiera Amalfitana. Tra questi:
Armandino e Kasai – insegne che hanno contribuito alla Lotteria del Cuore a Praiano -, Hostaria di Bacco, Lido Azzurro, Sal De Riso, Le Sirenuse, Grottino Azzurro, Lo Scoglio, Acquapazza, Maria Grazia, Casa e Bottega, ‘A Paranza, Next2, Donna Rosa, Cumpa Cosimo, Glicine, Bruno, La Cambusa e Il Pirata.
Un crogiolo di sapori e tradizioni che arricchiscono la frastagliata costa a nord del capoluogo. Insegne iconiche che hanno fatto la storia di questi territori. Dove anche gli chef raccontano le radici attraverso piatti d’eccellenza.