Ischia “come l’isola del tesoro di Stevenson“.
Così l’isola azzurra viene definita sul Corriere di oggi dopo il ritrovamento, su una spiaggia di ben dieci milioni di lire, oggi purtroppo non più valide.
A trovare il tesoretto in banconote del vecchio conio, secondo il racconto del celebre quotidiano, sarebbe stato un pescatore particolarmente attento alle tematiche ambientali, Domenico Schiano.
Qualche giorno fa, andando per spiagge a raccogliere rifiuti portati dal mare (scarpe, plastica, bidoni solo per citarne alcuni) il pescatore ischitano, si è imbattuto, sulla spiaggia di Sant’Angelo, una delle più note dell’isola azzurra, in alcune buste.
Scavando sotto la posidonia che le avvolgeva, il pescatore, infatti, ha trovato un tesoro, in vecchie lire.
Le banconote, in parte strappate, in parte ancora integre, in quanto protette da strofinacci, sarebbero state gettate in mare alla fine degli anni ’90: su una di esse, infatti, è riportata una data specifica: 18 novembre del 1997.
Da allora a Ischia la vicenda è diventata un vero e proprio giallo da risolvere: è partita sin da subito, infatti, la caccia al potenziale proprietario di quello che ai tempi della lira sarebbe stato un vero e proprio tesoretto.
Secondo l’ipotesi del pescatore il denaro restituito negli ultimi giorni dalla forza delle onde, tuttavia, potrebbe essere di ammontare molto maggiore rispetto ai dieci milioni che sono stati ritrovati.
La vicenda sorprendente è che, infatti, stando a quanto lo stesso pescatore ha riportato al Corriere, sarebbero state ritrovati anche altri frammenti di banconota con ancora la filigrana.
Diverse sono state le ricostruzioni sviluppate negli ultimi giorni: accantonata l’ipotesi che i mazzetti di banconote fossero stati gettati in mare da contrabbandieri, si è pensato che probabilmente titolare dei soldi, tra i quali ci sono anche marchi tedeschi, sia stata la titolare di un ristorante deceduta verso la fine degli anni ’90.
