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Gestione del rischio idrogeologico a Minori: le attività promosse da Comune e Autorità di Bacino / Il convegno

Minori

La gestione del rischio idrogeologico nel Comune di Minori, consapevole, integrata ed orientata nel futuro: questo il tema al centro del convegno organizzato da Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale in collaborazione con il locale Palazzo di Città, in programma venerdì 24 Maggio, a partire dalle 18, presso la sede del Comune.

L’evento avrà lo scopo di illustrare le politiche e le attività intraprese con lo scopo di gestire il dissesto da parte dell’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Andrea Reale nel corso degli ultimi anni.

Il continuo susseguirsi di eventi di dissesto idrogeologico nel Comune di Minori e la presenza di estese aree del centro abitato esposte a rischio idrogeologico molto elevato e elevato hanno evidenziato la necessità di attuare un programma integrato per la gestione del rischio idrogeologico, volto a migliorare le condizioni di sicurezza degli abitanti di Minori e di difesa dei beni esposti“, si legge in una nota di Palazzo di Città.

A tale fine – si legge, ancora, nella nota di Palazzo di città – l’Amministrazione Comunale di Minori ha avviato, nel novembre del 2017, una cooperazione Istituzionale con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale volta a sviluppare un percorso tecnico-scientifico e gestionale innovativo finalizzato a definire ed attuare un programma di misure in grado di avviare una gestione del rischio consapevole, integrata ed orientata al futuro con il fine di garantire accettabili condizioni di sicurezza per le persone, gli edifici, i beni culturali ed ambientali, indispensabili per lo sviluppo sostenibile sociale ed economico della comunità“.

Per la realizzazione di tale azione sono stati attivati numerosi tavoli istituzionali che hanno condotto alla predisposizione di un programma di lavoro ed all’attivazione delle risorse economiche necessarie pari a 650mila euro. Il finanziamento ottenuto si colloca nel POR FESR Campania 2014/2020 e nella Programmazione Finanziaria dell’Autorità di Bacino Distrettuale.

Nel settembre del 2019, il Sindaco di Minori ed il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale hanno dato avvio alle attività, definite nell’ambito di uno specifico Programma di lavoro finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici: tra queste, “migliorare le condizioni di sicurezza degli abitanti di Minori; mettere in atto interventi di organica sistemazione; tutelare e valorizzare il sistema ambientale, antropico e culturale; rendere compatibili gli interventi previsti dalla pianificazione a scala locale, al fine di garantire un livello qualitativo di vita accettabile per le popolazioni residenti e la promozione di necessarie funzioni e servizi di tipo sociale o connesse al turismo, indispensabili per lo sviluppo sociale ed economico della comunità locale; garantire la sostenibilità degli interventi mediante il ricorso a misure atte a contenere e/o mitigare le condizioni di rischio con il coinvolgimento del partenariato pubblico/privato; costituire un modello/percorso da estendere ed attuare in altri contesti affetti dalle stesse criticità“.

Rischio idrogeologico: le azioni strategiche

L’azione strategica attuata sul territorio comunale di Minori rappresenta un caso pilota rispetto a tutti gli altri Comuni della Costiera Amalfitana e costituisce un percorso tecnico-scientifico e gestionale innovativo per la gestione del rischio idrogeologico, i cui principi metodologici e risultati perseguiti potranno essere attuati ed estesi in altri contesti affetti dalle stesse criticità.

Tale azione strategica, realizzata anche con il coinvolgimento di strutture scientifiche (Università degli Studi di Salerno – Dip. Ingegneria Civile, Università di Napoli Federico II – Dip. di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura, Centro Studi PLINIVS-LUPT) e Consulenti – è stata articolata in più fasi che hanno consentito, con l’adozione di un approccio multidisciplinare e multiscalare, di conseguire: i) la valutazione del contesto fisico ( geologia, geomorfologia, idrologia, idrogeologia, idraulica, geotecnica); ii) la valutazione del Sistema Ambientale, dei Beni esposti comprensivi del Patrimonio Storico/ Culturale; iii) la valutazione della pericolosità da Frana e Alluvioni e relativa individuazione del Rischio Idrogeologico; iv) la revisione del PAI vigente; v) la predisposizione delle Misure Strutturali e non Strutturali per la Mitigazione e Gestione del Rischio Idrogeologico.

Nello specifico si è proceduto a: acquisire modelli digitali del terreno e di superficie di estremo dettaglio nonché di ortofoto e cartografia numerica e relativo database; realizzare una campagna di indagine appositamente progettata con l’esecuzione di circa 1540 indagini in sito (fiorettature, penetrometriche, sismiche, pozzetti, trincee, suzioni, prelievi di campioni) e 40 prove geotecniche di laboratorio; caratterizzare le proprietà fisico-meccaniche dei terreni con la costruzione del modello geotecnico di sottosuolo.

Inoltre, si è proceduto alla realizzazione di analisi geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e implementare modellazioni ingegneristiche, alla scala 1:5.000 e mediante codici di calcolo numerici fisicamente basati, dei differenti fenomeni franosi e alluvionali che possono avere luogo nell’area, con riferimento sia alla fase di innesco e sia alla fase di propagazione nonché all’analisi delle conseguenze attese sugli elementi esposti.

Ma sono state compiute anche analisi relative all’uso del suolo, all’urbanizzato, al costruito, al patrimonio storico-ambientale-culturale per l’analisi dell’evoluzione insediativa nel corso del tempo, analisi delle tipologie architettoniche e strutturali dell’edificato e delle aree terrazzate e delle relative strutture di contenimento. Tra le ulteriori valutazioni compiute, c’è anche la valutazione dell’esposizione dei beni mediante analisi della vulnerabilità del patrimonio strutturale ed infrastrutturale nei confronti dei differenti fenomeni di dissesto idrogeologico che minacciano l’abitato di Minori ed alle caratteristiche tipologiche degli edifici.

È importante evidenziare – prosegue ancora la nota dell’amministrazione – al fine di analizzare tutti i diversi processi fisici potenziali e in atto connessi all’innesco e propagazione dei fenomeni franosi e di trasporto di massa e, quindi, definire in maniera adeguata gli scenari di rischio per le aree urbanizzate del Comune di Minori, l’insieme delle attività svolte ha riguardato tutti i differenti bacini idrografici che incombono sul territorio comunale (afferenti anche al Comune di Ravello), passando, quindi, da un’area di studio di circa 2,7 kmq (estensione territorio comunale Minori) ad una di circa 6,7 kmq comprensiva dei territori che ricadono nel Comune di Ravello“.

Sulla base dei risultati scaturiti dalle suddette attività si è pervenuti all’aggiornamento delle aree perimetrate a rischio nell’ambito del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico. In particolare, le conoscenze di maggiore dettaglio acquisite hanno consentito una declassificazione di gran parte del centro urbano da area a rischio molto elevato (R4) ad area a rischio elevato (R3), con una diminuzione delle aree a rischio elevato o molto elevato di circa il 25% nel Comune di Minori.

Rischio idrogeologico: il Masterplan

Successivamente si è provveduto alla definizione di un Master Plan delle misure per la mitigazione e gestione del rischio idrogeologico volto a raggiungere, in modo efficace ed efficiente, un livello di sicurezza accettabile, economicamente proporzionato, socialmente sopportabile e ambientalmente compatibile.

Nello specifico è stato: individuato un programma organico di interventi strutturali necessari alla salvaguardia della vita umana e del patrimonio strutturale-ambientale, storico-culturale e paesaggistico presente; definito un programma di interventi non strutturali (Presidio territoriale; Manutenzione del territorio; Norme d’uso del territorio; Informazione e divulgazione); progettata la rete di monitoraggio integrata per la previsione, a scala locale, di eventi pluviometrici critici che possono preludere all’accadimento di eventi di dissesto idrogeologico; svolte analisi e studi per la predisposizione del Piano di Protezione Civile Comunale (nell’ambito di detto Piano, oltre al rischio idrogeologico, sono stati analizzati i differenti rischi da pericoli naturali a cui è esposto il Comune, tra cui: rischio sismico, rischio vulcanico, rischio climatico da ondate di calore; rischio da incendi di interfaccia).

È importante sottolineare che nell’ambito del “Master Plan” sono stati definiti non solo interventi di organica sistemazione rispetto allo specifico settore territoriale significativo ma anche interventi di pronta esecuzione e a costi contenuti. Tali “interventi di pronta esecuzione”, la cui definizione è stata resa possibile grazie alla dettagliata analisi degli scenari di pericolosità attesi sul territorio scaturita dagli studi di dettaglio e dalle indagini condotte, comporteranno già di per sé una significativa riduzione del livello di rischio a cui sono esposte le persone nel centro abitato, attraverso lavori di limitata entità come la risagomatura degli alvei, l’innalzamento degli argini, l’aumento dell’officiosità idraulica, ecc.

Rischio idrogeologico: i prossimi interventi

Allo stato attuale è in fase avanzata la progettazione sia dei suddetti “interventi di pronta esecuzione” e sia di interventi di organica sistemazione.

Sono in fase di completamento, inoltre, la predisposizione di linee di indirizzo per una pianificazione territoriale compatibile con il rischio idrogeologico a cui è esposto il territorio comunale e linee di indirizzo in merito a interventi di riduzione della vulnerabilità fisica dei singoli elementi esposti.
Il fabbisogno complessivo per la realizzazione dell’intero Master Plan delle misure per la mitigazione e gestione del rischio idrogeologico sull’intera area di studio, che per il 60% ricade nel Comune di Ravello, è stimato pari a 300 milioni di euro
Il soprarichiamato Master Plan è stato inserito nell’ambito delle necessità di interventi previsti dalla Pianificazione e Programmazione di Bacino, oggetto di presa d’atto da parte della Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale nella seduta del 25.07.2023 (delibera n. 4). Nell’ambito delle suddette necessità sono stati individuati anche gli interventi prioritari che compongono la proposta di programma di interventi – annualità 2024-2026 nell’ambito dei quali rientra un primo lotto del Master Plan di Minori per un importo pari a 30 milioni di euro, prevalentemente da destinare ad interventi di sistemazione idraulica ed interventi di protezione per la difesa dalle colate da realizzare nel territorio del Comune di Minori.

Ulteriori richieste di finanziamento per 7 interventi (importo totale pari a circa 24 milioni di euro), anche queste da destinare nel territorio del Comune di Minori, sono in corso di perfezionamento secondo le procedure dettate dal DPCM 27.09.2021, su cui si basano le programmazioni annuali di finanziamento degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

L’ulteriore fabbisogno per la realizzazione delle opere di mitigazione, da realizzare in misura considerevole anche nel territorio del Comune di Ravello, sarà inserito nelle programmazioni nazionali e regionali relative agli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico.

Per quanto attiene la rete di monitoraggio meteo-climatica-idrometrica, ad oggi è in fase di completamento, d’intesa tra il Comune e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, la progettazione definitiva ed esecutiva (sviluppata sulla base di un finanziamento ottenuto da parte del Ministero dell’Interno). La realizzazione di tale rete di monitoraggio è oggetto di inserimento nella programmazione nazionale e/o regionale per l’ottenimento di ulteriori risorse finanziarie.

Sono in fase avanzata, inoltre, anche valutazioni in merito alle procedure da attuare per il possibile coinvolgimento dei privati nella realizzazione degli interventi puntuali strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree di proprietà.

Per tutte le attività di cui sopra è stata programmata una attività di informazione e divulgazione riguardante l’intero percorso svolto e dei risultati conseguiti nonché sulle informazioni concernenti il livello di rischio idrogeologico al quale sono esposti i cittadini e i beni unitamente alle possibili azioni intraprese per mitigarlo. Tale attività è mirata ad aumentare la consapevolezza di tutti i soggetti coinvolti sull’importanza della salvaguardia del territorio e della sua valorizzazione quale patrimonio e fonte di sviluppo della società. Le metodologie adottate e i risultati conseguiti costituiranno la base del percorso di informazione e divulgazione.

La campagna di informazione sarà sviluppata mediante incontri con la cittadinanza, convegni scientifici, mezzi di comunicazione di massa, diffusione di materiale informativo, eventi presso le scuole, ecc… Saranno inoltre realizzate iniziative per raccogliere i punti di vista dei cittadini, la loro percezione, opinione e commenti sulle opzioni di interventi, strutturali e non strutturali, di mitigazione del rischio. Al riguardo sarà istituito anche uno sportello aperto di ascolto e di confronto con la cittadinanza, aperto una volta a settimana.

Allo stato attuale è in fase di completamento l’organizzazione delle attività da svolgere e nel breve periodo inizierà la fase attuativa.
Le suddette attività prevedono il coinvolgimento delle associazioni presenti sul territorio di Minori.

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