Mitigare il rischio idrogeologico nell’area del fiordo di Furore e mettere in sicurezza la sottostante spiaggia. E’ quanto si prefigge di realizzare il comune costiero stando a quanto si legge nella delibera di giunta 2 del 2024, atto d’indirizzo per la futura opera.
Sarà indirizzata una richiesta di contributi al Ministero dell’Interno, riguardante le spese inerenti al progetto esecutivo e relative, nello specifico, “ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio degli enti locali“. Sono cento i milioni di euro che saranno assegnati complessivamente agli enti locali beneficiari nell’annualità 2024 ed anche in quella successiva.
Secondo quanto si legge nel documento d’indirizzo alla progettazione, 4 sarebbero i milioni di euro previsti per i lavori, come somma a base d’asta; 1.819.300,01 invece resterebbero a disposizione della stazione appaltante, per un totale di 5.819.300,01 euro.
Una volta conclusa questa fase, Palazzo di Città vorrebbe candidare l’intervento a fruire delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“E’ intenzione di questa Amministrazione, una volta approvata la progettazione esecutiva dell’opera – si legge, ancora, nella delibera – candidare l’intervento in parola (per l’importo relativo alle opere, non includendo le spese di progettazione già oggetto di richiesta di contributo) nell’ambito degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)“.
Il Fiordo di Furore, attrazione turistica di punta del comune costiero è finito più volte al centro del dibattito politico (e non) per le sue criticità nelle scorse settimane.
L’apposizione di un murale senza autorizzazione sulle pareti del monazzeno appartenuto negli anni ’40 ad Anna Magnani aveva sollevato l’indignazione del Presidente del Distretto Turistico Costa d’Amalfi Andrea Ferraioli che aveva fatto appello alle istituzioni competenti, evidenziando lo stato di degrado del sito. Appello, quest’ultimo, cui era seguita una forte risposta da parte del primo cittadino Milo che aveva difeso l’operato dell’amministrazione sul tema.
In seguito, alla fine di Dicembre, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, su invito dello stesso sindaco Milo, aveva assicurato la sua disponibilità a “valutare insieme progetti volti al recupero, il riuso e la valorizzazione del Fiordo, elemento paesaggistico unico nel suo genere e tra i simboli più riconosciuti della costiera Amalfitana nel mondo”. I dettagli.
Appare, infatti, evidente che il Fiordo necessiti di un intervento di recupero radicale: all’esito della progettazione esecutiva, dunque, potrebbe essere proposta la candidatura nell’ambito degli investimenti del Piano.