Con l’iter per la Ztl ormai a gonfie vele, resta, invece ancora da sciogliere il nodo del regolamento sugli accosti della Capitaneria di Porto: le compagnie di navigazione e, in particolare, Tra.Vel.Mar restano fortemente contrarie nei confronti della normativa attualmente vigente, che, allo stato di fatto, limita fortemente gli approdi nei porti di Cetara e Maiori ed introduce un intervallo minimo di 5 minuti tra un accosto e l’altro. A questa si aggiungono i timori per l’ipotesi di introduzione di una tassa di imbarco da Salerno verso tutte le destinazioni collegate con mezzi di linea, tra cui anche le località della Costiera Amalfitana.
Incrementare i collegamenti via mare rappresenta, tuttavia, l’unico modo per “supplire” alle limitazioni al transito della 163 che deriveranno dall’introduzione della Ztl. Perplessità sulla disciplina degli accosti sono state esposte dal ceo di Tra.Vel.Mar Marcello Gambardella allo stesso Ferrante, che, dal canto suo, ha ritenuto necessario contemperare le esigenze dei territori e quelle della sicurezza in mare, priorità per la Capitaneria di Porto salernitana espressa dal nuovo regolamento.
“Sono a conoscenza delle rimostranze delle compagnie di navigazione all’esito dell’ordinanza della Capitaneria di Porto, così come, ovviamente, dei sindaci – ha commentato Ferrante a margine della riunione della Conferenza dei Sindaci – Mi sono subito confrontato con la sezione locale, le interlocuzioni sono costanti ed intense, va ricercato un punto d’incontro tra le loro esigenze e quelle di sicurezza, in particolare in un contesto, come quello della Costiera, che ha porti piccoli ed una grande concentrazione di esseri umani. Al contempo c’è la necessità di realizzare un trasporto che sia congruo alla domanda“, auspicando la formazione di un tavolo che possa vedere i Sindaci protagonisti di una fase di concertazione tra i vari enti interessati, e contribuire a “superare le criticità dando soddisfazione ai diversi interessi”.
Nel caso in cui non si ravvisino le condizioni di sicurezza per l’approdo di imbarcazioni superiori ad una determinata dimensione “il Mit non può intervenire su qualsiasi Porto”, ma l’obiettivo sarà quello di individuare una regolamentazione degli accosti che sia strutturata “caso per caso”.
La Capitaneria, in sintesi, dovrà, secondo il Sottosegretario, “adattare i propri provvedimenti alle esigenze delle singole comunità locali e dei singoli porti“, tenendo conto delle loro differenze“. E, ovviamente, delle irrinunciabili esigenze di sicurezza.